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Giorgia Meloni, l'Anm tuona: "Serve rispetto", la difesa del giudice Apostolico

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Ancora un avolta i magistrati che strizzano l'occhio alla sinistra mettono nel mirino il governo. Vietato criticare il verdetto del giudice di Catania che ha rimesso in libertà i migranti in attesa di espulsione. L'Anm prende posizione e pretende "rispetto" da parte del governo. Giorgia Meloni in un lungo post su Facebook di fatto ha contestato la decisione della magistratura che di fatto "cancella" le norme varate dall'esecutivo per contrastare gli sbarchi dei migranti sulle nostre coste.

E così l'Anm subito tuona contro il premier: "Esprimersi in questi termini crea confusione nella pubblica opinione, una confusione pericolosa, si rappresenta la giurisdizione come se non facesse il bene del Paese e remasse contro gli sforzi che il governo sta facendo per contrastare l’immigrazione illegale è una rappresentazione fuorviante, falsa che fa male alle istituzioni prima ancora che ai magistrati", afferma Giuseppe Santalucia, presidente dell'Anm, all'Adnkronos. "Non entro nel merito, ma di là del merito, che non discuto, perché è possibile che il provvedimento veda una revisione nei successivi gradi di giudizio, ne faccio una questione di metodo: bisogna muoversi all’interno di un reciproco rispetto", ha sottolineato Santalucia. "La giurisdizione non è un pezzo del governo, per fortuna, siamo un organo di garanzia autonomo e indipendente, facciamo un altro mestiere, tuteliamo i diritti fondamentali delle persone, che in materia di immigrazione sono il nucleo centrale, e lo facciamo inserendo le normative nazionali in un quadro più complesso, della normativa sovranazionale ed europea, e guardando i principi e i valori costituzionali.

 

 

 

È un lavoro complicato, dove si può anche sbagliare, ma che va guardato con rispetto, è un lavoro complesso e non si può pensare che venga fatto guardando gli interessi del programma di azione del governo, che non deve essere ostacolato ma che non deve fare velo se un magistrato, nell’interpretazione libera delle norme, individua un problema e la necessità di dare la priorità alle fonti sovranazionali". "Bisogna rispettarsi reciprocamente - ha ammonito il presidente Anm - ci sono tutti gli strumenti per vedere se quel provvedimento vada confermato o meno, bisogna avere rispetto della funzione e delle persone. La collega sui giornali di oggi è stata fortemente aggredita, attraverso la ricerca di un pregiudizio in materia, alcuni pezzi della stampa fanno molto male. Un magistrato può avere le sue idee ma quando esercita la giurisdizione lo fa nel rispetto delle norme, se viene meno questa convinzione viene meno la tenuta del sistema, dobbiamo intenderci se abbiamo a cuore il bene delle istituzioni oppure no, io credo che si debba tornar a un maggiore equilibrio". Lo scontro resta aperto. 

 

 

 

 

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