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Capezzone, rassegna scorrettissima: "Giannini e Molinari censurano Mattarella"

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La tragedia di Mestre, con l'autobus pieno di turisti che tornavano al loro campeggio a Marghera, tiene banco su tutti i quotidiani. Il bilancio è apocalittico: 21 morti, 15 feriti, di cui 5 gravi. Deceduto anche l'autista, unico italiano a bordo: l'ipotesi più forte è quella del malore del guidatore. Ma Daniele Capezzone, nel suo Occhio al caffè - Rassegna politicamente scorrettissima, si concentra soprattutto sulle questioni politiche che continuano a tenere banco.

"Vi ricordate il santino di Repubblica di domenica su Iolanda Apostolico, la giudice di Catania che ha liberato i migranti? - domanda ironicamente il direttore editoriale di Libero - Questa volta non è una toga rossa, dicevano. Poi Libero e Giornale hanno iniziato a scoprire il profilo social della magistrata, con posizioni estreme sull'immigrazione. Oggi su Libero il colpo finale: su Facebook c'è stato un vaffa a Salvini, di suo marito, a cui la giudice aveva messo un 'like', un mi piace. Tutte le difese alla toga sono una pernacchia a un'evidenza che diventa a questo punto acciecante". 

 

 

 

Altro elemento di cronaca, la manifestazione di studenti e centri sociali a Torino contro la visita della premier Giorgia Meloni. "Mediaticamente, l'obiettivo è stato rovesciare tutto parlando di cariche della polizia e di una situazione cilena, con la Meloni che chiude i giovani negli stadi... No, non è così. Anche qui siamo in presenza del doppio standard: quando è la sinistra a essre violenta, allora va tutto bene".

 

 


 

Nota per la Stampa e ancora Repubblica, che martedì parlavano di un Sergio Mattarella "irritatissimo" per lo scontro tra politica e magistratura, e l'irritazione ovviamente era tutta per l'attaggiamento di Palazzo Chigi. Poi però dal Quirinale è arrivata una smentita. "Di questa io non ho trovato una virgola né su Repubblica, né sulla Stampa, né sul Corriere della Sera. Ci hanno fatto due neuroni così con l'irritazione del Presidente della Repubblica ma quando il Colle li smentisce loro lo censurano".

 

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