L'Islam che si ripete: i terroristi vogliono distruggerci e la sinistra dorme
La ferocia di Hamas contro i cittadini inermi di Israele, la crudeltà con cui hanno spezzato le vite di centinaia di giovani radunati per un rave party e massacrato decine di bambini sotto lo sguardo atterrito dei genitori prima di essere uccisi a loro volta, impongono al mondo occidentale una riflessione sia sulla natura del fondamentalismo islamico che sulle caratteristiche dei sistemi democratici. Se ne accennò all’indomani dell’attentato alle Torri Gemelle, ma si scelse negli anni successivi di non approfondire la questione preferendo considerare le tante nefandezze che i jihadisti perpetravano come opera di minoranze estreme, isolate e destinate a sicuro fallimento nel giro di poco tempo. Così non è stato.
La sensazione che si ha guardando le immagini che documentano la crudeltà dei militanti di Hamas è che la storia possa andare in replica, facendo commettere alle democrazie occidentali i medesimi errori compiuti nel Novecento, quando «l’èra del totalitarismo fu anche l’èra della cecità liberale». Purtroppo, nessuno dei leader democratici del Vecchio continente comprese appieno la pericolosità di quelle parole. «Non possiamo vedere in Hitler null’altro che l'autore del Mein Kampf». Il premier britannico, Lord Chamberlain, rispose freddamente al tedesco Hermann Rauschning (già membro del partito nazionalsocialista e capo del governo della Città libera di Danzica dal ’33 al ‘34) quando questi lo informò circa la carica antidemocratica e antisemita che animava la politica del Führer e sui pericoli che avrebbe potuto correre l’Europa. Come finì è cosa nota.
Il terrorismo islamico ha un obiettivo assai simile da raggiungere: distruggere la democrazia liberale e mettere a tacere il popolo ebraico, cancellando Israele dalla carta geografica. Uno scontro che affonda le radici nei secoli passati e che ci ricorda che l’Islam è l’unica civiltà ad avere messo in serio pericolo la sopravvivenza dell’Europa. Dal primo sbarco moresco in Spagna al secondo assedio turco di Vienna, il Vecchio continente è stato sotto la costante minaccia islamica per oltre mille anni. Lo scopo, ieri come oggi, è quello di «punire il mondo occidentale considerato blasfemo, arrogante, brutale e decadente». Se dovesse prevalere anche questa volta la “cecità” già sperimentata nel secolo scorso si aprirebbero scenari apocalittici per l’intero Occidente. Una verità che nella sinistra italiana sembra ancora non pervenuta.
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