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Meloni, lo sfregio di Alessandro Zan: "Lasciate in pace chi vuole stare insieme"

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Nonostante la delicata situazione, c'è chi non perde occasione di provocare Giorgia Meloni. E a ridosso dell'annuncio del premier della fine della storia con Andrea Giambruno, Alessandro Zan pubblica un tweet destinato a far discutere. Lui, che delle famiglie di tutti i generi dovrebbe essere il paladino, ecco che cinguetta: "Almeno lasciate in pace le famiglie che vogliono stare insieme". Insomma, nessun messaggio di solidarietà da parte del responsabile dei diritti della segreteria nazionale del Pd, ma solo un attacco gratuito. 

Nella mattinata di venerdì 20 ottobre, il presidente del Consiglio ha ufficializzato la separazione dal conduttore Mediaset. "La mia relazione con Andrea Giambruno, durata quasi dieci anni, finisce qui. Lo ringrazio per gli anni splendidi che abbiamo trascorso insieme, per le difficoltà che abbiamo attraversato, e per avermi regalato la cosa più importante della mia vita, che è nostra figlia Ginevra. Le nostre strade si sono divise da tempo, ed è arrivato il momento di prenderne atto". E ancora: "Difenderò quello che siamo stati, difenderò la nostra amicizia, e difenderò, a ogni costo, una bambina di sette anni che ama la madre e ama il padre, come io non ho potuto amare il mio. Non ho altro da dire su questo". 

E se da destra a sinistra sono stati tanti i gesti di vicinanza, Zan non è stato il solo a gettare benzina sul fuoco. Riccardo Magi di +Europa ha addirittura tirato in ballo la "famiglia del Mulino Bianco": "A noi non appassiona occuparci delle questioni personali della Presidente del Consiglio tantomeno di quelle private. Vorremmo che lei facesse lo stesso con tutti gli italiani. Chiedo perciò ai politici di maggioranza di astenersi da ora in poi dal fare a chiunque la morale sulla famiglia tradizionale. La famiglia tradizionale non esiste, è un feticcio ideologico che nemmeno loro stessi riescono a onorare. Perché a questo punto, la caccia alle streghe fatta da questo governo a qualsiasi forma di famiglia diversa da quella del ’Mulino Bianco' appare solo come una grande ipocrisia".

 

 

 

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