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Soumahoro e Fratoianni, i ballisti italiani di Hamas

Alessandro Gonzato
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Riecco la sgangherata ditta Fratoianni-Soumahoro. Tornano a dare spettacolo, il toscano Nicola e l’ivoriano Aboubakar, come ai vecchi tempi. Lo show è tragicomico. Fratoianni, leader di Sinistra Italiana, martedì sera aveva immediatamente incolpato Israele per il razzo contro l’ospedale di Gaza.

Ecco il tweet, scritto con le fiamme ancora alte, quando ancora non si sapeva nulla dell’accaduto: «L’esercito israeliano ha bombardato un ospedale pieno di personale sanitario. I palestinesi dicono che sono morte 500 persone. È un crimine di guerra senza giustificazione alcuna». Peccato che poi tutti gli indizi sull’attentato abbiano portato ad Hamas - l’emittente araba Al Jazeera ne è certa- e dunque Fratoianni ci ha pensato un giorno e poi to’, la genialata sul Foglio: «Il razzo sull’ospedale? Aspettiamo l’esito dell’inchiesta indipendente». Il tweet però non l’ha modificato. Quel gran genio di Fratoianni, che giusto un anno fa scaricava Soumahoro- l’ivoriano era stato candidato al parlamento da Sinistra Italiana- dopo lo scoppio dell’inchiesta sulle cooperative gestite dalla suocera e in cui c’era anche la moglie. Era come se Fratoianni quel Soumahoro lì non l’avesse mai visto, conosciuto, figuriamoci se l’aveva elogiato durante la campagna elettorale.

 

 

L’INTEMERATA

Ed eccolo Aboubakar, che a differenza del suo padre putativo mostra coerenza, diciamo una certa dose di coraggio. Mercoledì affermava che «quello che sta succedendo in queste ore», il razzo, «è da condannare come abbiamo condannato nei giorni scorsi l’attentato ad Hamas», e il riferimento è all’attentato del 7 ottobre. L’indomani Soumahoro è intervenuto alla Camera puntando ancora il dito contro Israele, e ieri s’è messo a frignare sui social perché quel discorso poi pubblicato nelle sue storie Instagram è stato censurato. Peccato, e ci associamo al lamento dell’ivoriano. Ma è qui che scatta il suo colpo da maestro. Quasi tutto il mondo ormai s’è convinto che il razzo è dei terroristi, e lui registra un video in cui carica di nuovo a testa bassa: «Si vuole arrivare a una censura negando il grido di sofferenza di 2 milioni di persone nella striscia di Gaza. Bisogna sempre avere l’amore per la verità, e la verità», prosegue Soumahoro, «è che sono oltre 50 le risoluzioni adottate rispetto alla questione palestinese e che i governi israeliani non hanno mai rispettato». Quel gran genio anche di Soumahoro. Torniamo un attimo al suo mentore.

«Ci sono esponenti politici tra cui Fratoianni», dichiara l’ex presidente della Comunità Ebraica di Roma, Ruth Dureghello, «che a un’ora dal missile avevano incolpato Israele, ma che dopo 24 ore dall’accertamento della responsabilità della Jihad non hanno detto nulla per fermare l’odio alimentato da fake news». Perfino la Bbc, principale emittente britannica, ha ammesso il proprio errore: «È stato sbagliato ipotizzare che dietro l’esplosione ci fosse Israele». La Bbc ha dichiarato che il giornalista del programma “News The Context”, Jon Donnison, ha sbagliato. «Ammettiamo che è stato un errore speculare».

 

E però Alessandro Di Battista rilancia senza timore di smentita, tanto la smentita è già arrivata. Quando il mondo s’interrogava sull’accaduto sbraitava: «L’esercito israeliano ha appena bombardato l’ospedale di Gaza. L’esercito israeliano sta decimando la popolazione palestinese». Ieri s’è messo a twittare compulsivamente per dire che non ci possiamo fidare «delle versioni del blocco occidentale dopo tutte le menzogne conclamate che hanno detto sull’Afghanistan» eccetera, e chissà se del suo blocco occidentale fa parte Al Jazeera. Dibba, quello che aveva definito «supersonici» i missili di Putin; Dibba al quale l’allora sottosegretario agli Esteri Benedetto Della Vedova aveva fatto notare che i missili si chiamavano «iper sonici». Dibba: «Sono un obiettore di coscienza». Della Vedova: «Anch’io, ma leggo».

 

IMPENITENTI

Tra gli accusatori di Israele anche Giuseppe Conte, che sui social aveva subito attribuito la paternità del razzo a Netanyahu e che nonostante i video emersi nelle 48 ore successive non ha rimosso il messaggio. Rula Jebreal, giornalista italo-israeliana filo-palestinese, ha continuato nei suoi cinguettii contro Israele. Non si pente nemmeno la dem Laura Boldrini la quale aveva «condannato la punizione collettiva di un intero popolo, una barbarie. È una modalità che non può essere mai usata da uno Stato di diritto». Nessun ravvedimento neanche da Selvaggia Lucarelli, che anzi ha rinfocolato: l’ambasciatore israeliano alla Ue ha detto che «questo non è il momento per un’indagine internazionale», e lei ha commentato: «A che servono le indagini quando c’è la fiducia». Tocca a Chef Rubio, conduttore di Unti e Bisunti, che insulta e semina odio sull’occidente. Rimpiangiamo il video di Soumahoro

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