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Capezzone, rassegna scorrettissima: "L'islamometro per scoprire la stampa anti-Israele"

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"Mai più senza l'islamometro per misurare il pregiudizio dei media". Daniele Capezzone ironizza, ma non troppo, sul livello della stampa italiana nella sua "Occhio al caffè - Rassegna politicamente scorrettissima" di oggi. 

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Sulla strage di civili all'ospedale anglicano di Gaza, ormai in tutta evidenza colpa di un razzo fuori controllo sparato da Hamas e non di una bomba caduta nei raid israeliani sulla Striscia, "non c'è nessuno di coloro che si erano affrettati a criminalizzare Israele che si sia sentito in dovere di chiedere scusa, di rettificare, di fare marcia indietro", nota il direttore editoriale di Libero.

 

"Alcune cose ci fanno orrore: l'editoriale di Avvenire, l'editoriale di Marco Travaglio sul Fatto quotidiano, l'Unità, anche la costruzione de La Stampa". Alle versioni ciecamente pro-palestinesi di vari quotidiani, si contrappone come sempre Libero, che titola sui "Tagliagole e pure drogati", riferendosi alla droga Captagon ritrovata sui cadaveri dei miliziani di Hamas.

 

E poi c'è "L'islamometro", 30 domande per scoprire l'Imam che c'è in ognuno di noi. Un questionario, come il "Fascistometro" di Michela Murgia.

 

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