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Albania, il Pd Delrio "chiama" la magistratura: "Meloni aspetti a fare proclami..."

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Graziano Delrio è stato molto critico nei confronti dell’accordo storico tra Italia e Albania in materia di immigrazione. Intervistato da La Stampa, il presidente della Commissione Schengen è andato all’attacco e ha tirato in mezzo pure le toghe, sempre amate dai dem. “L’accordo certifica la resa di Giorgia Meloni al no dei Paesi sovranisti su una modifica dei trattati di Dublino e sulle misure di ripartizione dei migranti in Europa”, ha dichiarato Delrio, che ha aggiunto: “Avere due centri di rimpatrio in terra straniera porta solo più costi di gestione”. 

L’esponente del Pd si è poi espresso sui dubbi che già circolano a Bruxelles riguardo alla legittimità internazionale della procedura: “Il confine giuridico della praticabilità pare molto sottile. Gli inglesi ci hanno provato con un accordo simile con il Ruanda, ma la suprema corte ne ha impedito l’applicazione. Quindi potrebbe rivelarsi una misura di propaganda: basterà un ricorso e una pronuncia di un tribunale italiano per bloccare tutto. Sarebbe utile concentrarsi sulla modifica degli accordi di Dublino e su una legge che consenta ingressi regolari e fermare gli irregolari”. 

 

 

Insomma, il “gufo” Delrio è pronto a scommettere che quello che appare come un accordo storico tra Italia e Albania sia destinato a essere bloccato dalle toghe: “Io consiglierei di non fare proclami di entusiasmo, questo annuncio rischia di essere una bolla di sapone che non reggerà da un punto di vista giuridico. Poiché quando si sale su una nave italiana, si sale sul territorio italiano e portare i migranti in un altro stato potrebbe tradursi in respingimento. La gestione dei ricorsi e del personale, porteranno costi ulteriori. Stiamo aumentando i costi invece che studiare il modo di rendere queste procedure meno onerose e più accelerate. E sarebbe importante non arrendersi”. 

 

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