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Kissinger, la lettera spedita a Giorgetti: nel mirino la Ue

A pochi giorni dalla sua morte, emerge un retroscena su Henry Kissinger. L'ex segretario di Stato degli Stati Uniti ha inviato una lettera a Giancarlo Giorgetti. Al centro l'Europa. La missiva risale alla scorsa primavera e arriva dopo un colloquio di due ore e mezza tra i due. Stando a quanto riportato dal Corriere della Sera, il diplomatico statunitense si soffermò sui "danni" prodotti dalla cancel culture, sui "rischi" legati all’intelligenza artificiale e sul "problematico" avvenire dell’Occidente.

Da qui le osservazioni sull'Europa. "La politica è soprattutto decisioni", è uno dei passaggi della lettera in cui Kissinger indovina il fulcro del problema. "A giudizio di Kissinger - spiega lo stesso ministro dell'Economia del governo Meloni - il problema è che oggi l’Europa è inconcludente. Discute, litiga ma non è capace di decidere. E se non è capace di decidere, non è un soggetto politico". 

I due all'incontro a New York si trovarono d'accordo su molti aspetti. Come la tesi che "l’Europa non è più nella fase delle grandi leadership, quando cresceva sotto la loro spinta. Ora vive una stagione di stallo". Da qui la battuta del gigante della diplomazia: "L’Unione per funzionare deve violare i Trattati su cui si regge". Ma, commentò a sua volta il leghista: "Non è facile trovare i numeri. Ogni volta decidere a 27 è come partecipare a una riunione di condominio".

 

 


"Così l’Europa esce dalla storia", concluse Kissinger mentre Giorgetti ricorda che a un certo punto venne sottolineato "il rischio della disgregazione dell’Unione, se non dovesse emergere una leadership capace e avveduta, in grado di comprendere il senso epocale della sfida". Al termine della conversazione, l'ex segretario di Stato americano omaggiò il ministro italiano con un piccolo saggio della sua lunghissima esperienza.