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Giorgetti, sfida alla Ue: "Il peso degli interessi sul debito, no a vincoli eccessivi"

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Giancarlo Giorgetti ha fissato i paletti dell'Italia per la riforma del Patto Ue in vista dell'Eurogruppo e dell'Ecofin del prossimo 7 e 8 dicembre a Bruxelles. In audizione davanti alle commissioni Bilancio riunite di Camera e Senato, il ministro dell'Economia ha spiegato che ridurre il debito pubblico del Paese è obiettivo del governo, ma allo stesso tempo va tenuta in considerazione l'esigenza di sostenere la crescita, che sarebbe compromessa di fronte a "vincoli eccessivi" o "regole troppo stringenti".

"Più volte", ha spiegato Giorgetti, "ho avuto modo di argomentare come il peso degli interessi che paghiamo sul debito pubblico abbia ormai raggiunto livelli molto elevati, assorbendo risorse che potrebbero essere più utilmente destinate a interventi diretti a consolidare il nostro tessuto economico e sociale", ma puntualizza il ministro "la sostenibilità delle finanze pubbliche non può essere raggiunta attraverso percorsi di aggiustamento eccessivamente rigorosi, perché questo danneggia i fondamentali di crescita e peggiora la dinamica del debito nel medio e lungo periodo". "Il Governo", ha ribadito, "è disposto a ricercare una soluzione, ma la stessa non deve tradursi in un sistema eccessivamente complesso e potenzialmente contraddittorio".

Giorgetti ribadirà all'Ecofin e all'Eurogruppo che l'Italia "vuole regole che non soffochino la crescita", ma anche più spazio agli investimenti smart e green e piani di rientro di sette anni ma senza rialzare ulteriormente l'asticella dei vincoli. "Abbiamo posto come condizione imprescindibile", ha detto il ministro in commissione Bilancio, "che la nuova governance economica dia sufficiente spazio agli investimenti per la transizione digitale ed ecologica e, nel primo ciclo di applicazione delle nuove regole, consenta a Paesi quali l'Italia, che hanno concordato ambiziosi Programmi di Ripresa e Resilienza, di poter accedere all'estensione del periodo di aggiustamento a sette anni". Il tutto, prosegue, "senza l'imposizione di ulteriori condizionalità, ma solamente in base all'impegno dello Stato membro a continuare lo sforzo di riforma e di investimento intrapreso con il Pnrr". D'altra parte, conclude Giorgetti, "serietà è prendere impegni che si possono mantenere e non impegni che nessuno in questo paese potrebbe mantenere", quindi, "a impegni impossibili da mantenere io non credo che per serietà si possa dire di 'sì".

 

 

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