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Pd, voci sul commissariamento a Modena: asse Bonaccini-Schlein

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Volano stracci nel Pd. Un caso in particolare sta preoccupando il Nazareno: le amministrative a Modena. Qui tra il sindaco, Gian Carlo Muzzarelli, e il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, non scorre buon sangue. Stando a quanto riportato dal Resto del Carlino, tra i due non è mancato un acceso diverbio. "Nel super summit dei big in vista delle amministrative 2024 - si legge - gli acuti del diverbio furibondo hanno raggiunto anche la segreteria romana del Partito democratico". E non è un caso che da qualche giorno spunta l'ipotesi del commissariamento. Potrebbe infatti essere la leader Elly Schlein a "imporre" il candidato unitario. Una presa di posizione prevista dallo statuto nei casi di impasse grave.

Al momento Bonaccini sostiene Andrea Bortolamasi e di primarie non ne vuole sapere. Mentre Muzzarelli in via teorica spinge per Giulio Guerzoni, ma in realtà spera nella possibilità di un terzo mandato. In totale sono otto gli aspiranti candidati, tutti intenzionati a non fare alcun dietrofront: Arletti Bortolomasi, Bosi, Ferrari, Guerzoni, Lenzini, Maletti, Ori. Nel frattempo però il malessere all'interno del partito è sempre più tangibile. In molti dem contestano la mancanza delle primarie o quanto meno un metodo dal basso (per esempio una raccolta firme) per sciogliere la matassa.

 

 

Nello statuto del Pd c’è scritto che "nel caso di primarie di partito, la candidatura a sindaco, presidente di Regione può essere avanzata con il sostegno del dieci per cento dei componenti della Assemblea del relativo livello territoriale, ovvero con un numero di sottoscrizioni pari almeno al tre per cento degli iscritti nel relativo ambito territoriale". E c'è anche chi avanza la tesi delle doppie primarie: prima all’interno del partito, poi con il resto della coalizione.

 

 

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