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Eleonora Evi, il retroscena sull'addio a Bonelli: "Insopportabile"

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Eleonora Evi torna a parlare di Europa Verde, il partito di cui fino a poco fa era portavoce con Angelo Bonelli. L'occasione? Il collegamento con Tagadà. Qui su La7, nella puntata in onda martedì 12 dicembre, l'esponente del gruppo Alleanza Verdi Sinistra getta ancora benzina sul fuoco. "Con Angelo Bonelli non direi che è tutto ok - rivela a Tiziana Panella - ma quello che posso dire è che tengo fede all'impegno e al mandato dato dagli elettori rimanendo nel gruppo Alleanza Verdi Sinistra".

E ancora: "Mi sono dimessa da co-portavoce nazionale facendo una denuncia molto forte ma doverosa perché se il mio ruolo, come penso a casa molti possano immaginare, era completamente oscurato e inesistente tanto che tutti vedevano Europa Verde come i Verdi di Bonelli, evidentemente quel ruolo che ricoprivo era un ruolo di facciata. E tutto questo per me era diventato insopportabile".      

 

 

Tra le accuse, oltre a quella di essere "una foglia di fico", Evi ha criticato lo stesso partito: "Per un partito che tra i suoi obiettivi ha quello di difendere la biodiversità quale elemento preziosissimo per la stessa sopravvivenza del pianeta, è decisamente deludente constatare che questo valore non si riesca ad applicarlo all’interno del partito stesso, schiacciando e mortificando così una sana e costruttiva dialettica interna, anche e soprattutto quando questa prende forma da istanze territoriali". Parole che hanno lasciato di stucco Bonelli. "A uno con la mia storia certe accuse lo ammazzano", ha detto senza troppi giri di parole il portavoce dei Verdi: "Ho letto che avremmo approfittato della sua maternità per isolarla. Quando è nata la bambina sono andato io a Rovereto a cercare una ricamatrice che facesse a mano il fiocco rosa, quello che poi io stesso ho messo sul banco di Eleonora a Montecitorio". Insomma, un vero botta e risposta senza esclusioni di colpi.

 

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