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Atreju, Spalletti: "Ho cambiato orientamento politico?": così zittisce la sinistra

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"Per appartenere a qualcosa bisogna sentirsi parte di qualcosa. La cosa fondamentale è dare un senso alla propria vita, altrimenti non ha senso, Quello dell’impegno deve essere un motivo costante e continuo dentro lo sport e la famiglia. Dobbiamo evidenziare di essere quelli che portano dentro il rettangolo di gioco il pensiero di tutti gli italiani. Dobbiamo evidenziare dei valori, far vedere che teniamo a questa maglia, far sapere dove siamo e per chi lo facciamo, la maglia è un dono e dobbiamo saperla indossare bene e avere tutte quelle qualità di chi viene chiamato ad indossarla".

Sono parole chiare e forti quelle pronunciate da Luciano Spalletti ad Atreju. "Per me questo periodo in azzurro è stato un qualcosa di nuovo, con cose conosciute dentro che mi sono piaciute e mi appassionano e si tenta di avere un dialogo coinvolgente perché poi, mi permetto di chiamarli ragazzi, hanno bisogno di sentire qualcuno che gli dice delle cose che tenta di organizzargli delle situazioni che ancora non conoscono", ha aggiunto il ct. Poi lo stesso Spalletti rispondendo, a margine del dibattito, ad alcune domande di Striscia la Notizia su un suo eventuale cambiamento di orientamento politico con la sua presenza ad Atreju, ha affermato: "Io quello che ho detto lo ripeto tutto e sempre, perché so quello che dico". Una lezione alla sinistra e a Gramellini che aveva criticato la sua partecipazione alla kermesse di Fratelli d'Italia.

Poi Spalletti prova a galvanizzare l'Italia in vista di Euro 2024: "Siamo campioni in carica, non possiamo tirarci indietro portando la bandiera dell’ Italia sulle spalle. Nessuno dei nostri avversari sarà felice di incontrarci, dobbiamo fare il nostro dovere in campo ed essere ricordati per una squadra che ha fatto un calcio feroce". 

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