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Abascal rompe il silenzio dopo Atreju: "Mi accusano per attaccare Meloni"

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Tra gli ospiti internazionali di Atreju, non si affievolisce la polemica su Santiago Abascal. Il presidente del partito spagnolo Vox non ha dubbi: "Quelli che in Italia mi chiamano franchista lo fanno solo per attaccare Giorgia Meloni. Vox è un partito che difende la democrazia, lo Stato di diritto, le frontiere sicure e l’unità nazionale. Abbiamo persone che provengono da destra e da sinistra". Raggiunto da La Stampa, l'ex membro del Partito Popolare afferma che la violenza è nelle piazze. Questa "in Spagna è stata portata dalla sinistra e dal separatismo. Abbiamo subìto anni di terrorismo. Vox, i suoi militanti e i suoi simpatizzanti sono stati sistematicamente aggrediti dall’estrema sinistra, a volte incoraggiati persino dal governo".

A suo dire, dunque, "il centrodestra e i conservatori sono stati vittime di una violenza politica che gli è estranea". Poi il chiarimento sulle parole in riferimento al presidente spagnolo Pedro Sanchez. "Giustiziarlo? Hanno manipolato le mie parole. Ho usato una frase colloquiale che forse, come altre, nella traduzione in italiano si può fraintendere. In nessun caso ho espresso quel desiderio. La mia speranza è un’altra: un processo equo, con giudici indipendenti". 

 

 

L'accusa? "Corruzione e tradimento. E per il golpe contro lo Stato di diritto". Il riferimento è chiarissimo: in cambio del sostegno dei sette deputati di Junts per Catalunya, Sánchez ha promesso un’amnistia per i leader e gli attivisti perseguiti dalla giustizia spagnola per il loro ruolo nell’organizzazione di un referendum per l’autodeterminazione nel 2017. L’amnistia permetterebbe a Puigdemont di tornare in Spagna.

 

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