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Giuliano Amato contro Giorgia Meloni: "La democrazia è a rischio"

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La democrazia in Italia sarebbe a rischio secondo Giuliano Amato, presidente emerito della Consulta nonché ex presidente del Consiglio. "Guardo all’anno nuovo con una buona dose di apprensione. Per la nostra destra populista che non riesce a non esserlo, per l’assenza di un’opposizione capace di contenerla, per la somma di fragilità democratiche antiche e recenti che pesa sul nostro paese. Le democrazie possono finire senza tanto clamore, come è già successo anche di recente in Europa. E questa fine ha sempre un inizio", ha detto in un'intervista a Repubblica. Amato è così pessimista che vede addirittura la possibilità che il nostro sistema democratico vada in crisi. La sua sembra una lettura piuttosto estrema dell'operato del governo Meloni fino a oggi.

"In Italia  - ha proseguito Amato - Giorgia Meloni è stata capace di mettere a punto un metodo politico non meno efficace" di quello di Donald Trump negli Stati Uniti, "perché capace di raccogliere scontentezze di varia natura: i perdenti di una battaglia lontana, i nostalgici di un fascismo che non c’è più, e i perdenti di oggi, quell’enorme prateria del rancore alimentato dal disagio economico e sociale, oltre che dall’insofferenza per i nuovi diritti". Immancabile, neanche a dirlo, il riferimento al fascismo e il solito allarmismo su una presunta insofferenza sui diritti. Secondo l'ex premier, la destra addirittura percepirebbe la Corte Costituzionale "come un nemico". Il motivo? Perché si tratta del "più alto organo di garanzia della Carta il cui compito è garantire anche i diritti di carcerati, migranti, omosessuali". La destra, secondo questa visione, sarebbe dunque popolata da mostri.

 

 

 

Il nostro Paese, inoltre, si starebbe mettendo nella scia di Ungheria e Polonia dove, ha spiegato Amato, "le prime ad essere messe nella lista nera sono state le Corti europee, poi le Corti nazionali. Perché se queste appaiono come nemiche della collettività, una politica che protegge il popolo e i suoi valori è autorizzata a sottometterle alla volontà del governo". Riferendosi, poi, alla decisione di qualche anno fa del governo polacco di impedire la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale di una sentenza della Corte Costituzionale, Amato ha detto che nulla esclude che una cosa del genere possa succedere nel prossimo futuro anche in Italia: "Segnerebbe un cambiamento profondo, la fine della democrazia. Ma quella fine ha sempre un inizio". 

 

 

 

Il presidente emerito della Consulta, infine, ha bastonato anche la riforma del premierato tanto cara alla Meloni: "Si tratta di una vera frode per gli elettori. La presidente Meloni continua a sostenere che il premierato elettivo metterà fine ai ricatti dei partiti perché finalmente saranno gli elettori a decidere la formazione del governo. Invece è vero il contrario!". Secondo lui, questa riforma darebbe ai partiti il massimo potere di ricatto. Cosa che la premier ha già smentito più volte.

 

 

 

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