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Meloni-Schlein, Mannheimer sul confronto in tv: "Ecco cosa può cambiare"

Il saggista Renato Mannheimer

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"L'effetto di questi dibattiti sul comportamento elettorale dei cittadini risulta, nella maggior parte dei casi, relativamente scarso": Renato Mannheimer lo ha detto in riferimento al possibile confronto televisivo tra la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e la segretaria del Pd Elly Schlein. Entrambe si sono dette favorevoli a un dibattito prima delle elezioni europee. Secondo il sondaggista, però, eventi di questo tipo non spostano voti a meno che non vengano fatti annunci straordinari da parte dei protagonisti. In genere, scrive Mannheimer sul Giornale, i personaggi politici durante questi dibattiti si limitano ad "affermazioni generali e generiche". 

L'esperto spiega che di solito questi confronti non fanno che rafforzare le convinzioni dei rispettivi supporter, "senza un significativo travaso di voti". Questo succede - sottolinea Mannheimer - perché "le motivazioni della scelta elettorale, come molteplici studi hanno dimostrato, sono altre e dipendono da un verso dai temi che più interessano i cittadini (soprattutto il lavoro, la sanità, ma anche la specifica situazione economica personale) e, specialmente, dalla fiducia nei leader".

 

 

 

Per quel che riguarda la fiducia, la premier è senza dubbio avvantaggiata. Mentre la Schlein appare indietro nella graduatoria del consenso personale e continuamente in gara con l'altro leader di centrosinistra, Giuseppe Conte. Quest'ultimo ha acquisito grande popolarità nel periodo in cui ha ricoperto la carica il presidente del Consiglio ed è riuscito in larga parte a mantenerlo e "a collocarsi tutt'oggi al secondo posto nella classifica della popolarità dei leader politici", chiosa Mannheimer.  

 

 

 

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