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Strasburgo, europrocesso a FdI: saluti romani, l'assalto della sinistra

Antonio Rapisarda
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La strumentalizzazione anti-governativa della commemorazione di Acca Larentia ha scavalcato - fatto più che prevedibile, dopo gli attacchi pretestuosi di Pd e soci - i confini italiani. Martedì infatti, nella plenaria dell’Europarlamento a Strasburgo, il dibattito verterà su cosa? Ovvio: sulla «rinascita» del neofascismo in Europa. E proprio il caso del “presente” per i caduti missini (evento che si ripete da quarantacinque anni: sotto tutti i governi) è materiale ghiotto, per le sinistre continentali d’accordo con i “colleghi” italiani, per tentare un’operazione di sciacallaggio a tutti gli effetti: processare politicamente l’esecutivo e Giorgia Meloni. È ciò che intendono fare tanto i Socialisti, “esperti” in materia, quanto i cosiddetti Liberali. È stato il portavoce del Pse, Ewan Macphee, a lanciare ieri l’iniziativa.

 


Giunto a Roma per la commemorazione di David Sassoli, è lui stesso a spiegare di aver colto «l’occasione» della visita «per condannare le scene della commemorazione»: ossia le immagini con i saluti romani. «Quello che è più sconcertante», per il delegato socialista, non è l’impunità per gli stragisti rossi ma «il silenzio del primo ministro italiano. E ci chiediamo perché non si sia fatta avanti e non abbia condannato queste scene». Poco importa che tutto ciò non c’entri per nulla con Fdi e i suoi militanti. L’ossessione di Macphee è il copione da far recitare in Eurovisione. «È quindi molto importante che nel dibattito il Parlamento sia unito per fare ciò che il primo ministro italiano non è riuscito a fare finora».

 


Non intendono essere da meno i macroniani di Renew. Anche per loro è stato il portavoce a lanciare il “processo” in vista della sessione dell’Eurocamera. «Siamo profondamente scioccati dalle immagini della scorsa settimana, che mostravano centinaia di persone fare il saluto fascista durante un corteo a Roma», ha tuonato Catherine Laurence Martens-Preiss convinta che si tratti «di una tendenza in Europa» da fermare immediatamente. Ecco perché in plenaria «i nostri eurodeputati denunceranno la recente recrudescenza del neofascismo in Europa». Anche i liberali, insomma, si uniranno al coro degli indignati col tentativo di tirare in mezzo la premier italiana: «Abbiamo esortato Meloni a rompere il suo silenzio e a condannare chiaramente i gruppi neofascisti in Italia».

 


A rispondere a tono alle provocazioni non poteva che essere, a sua volta, il portavoce di Ecr. La posizione dei Conservatori su tutta la vicenda è netta: «Il gruppo Ecr non avrebbe nulla in contrario al dibattito sul neofascismo», ha premesso Michael Strauss. Il punto è che questo dibattito «sembra motivato politicamente e punta ad accostare i fatti all’attuale governo italiano. Vogliamo ricordare che le commemorazioni delle vittime di Acca Larentia avvengono ogni 7 gennaio da 46 anni». Un lungo periodo in cui si sono alternati «quasi 40 diversi governi di ogni colore politico».
Alla luce di tutto ciò, il tentativo delle sinistre continentali è smascherato da Strauss per quello che è: «Riteniamo quindi che il dibattito che si sta organizzando sia un attacco ingiustificato e un tentativo di diffamare il governo Meloni, e questo è inaccettabile. Giorgia Meloni ha chiarito di essere lontana politicamente da tali attività».

 


Anche da FdI non è mancata la replica. Ci ha pensato il capodelegazione a Bruxelles Carlo Fidanza: «Macroniani o putiniani? Che il Pd e i loro compagni dei Socialisti europei siano disposti a denigrare l’Italia pur di colpire Giorgia Meloni non sorprende più». Sorprende, e per certi versi indigna, «che al coro delle sinistre si unisca Renew Europe e che lo faccia con toni e argomentazioni simili a quelli usati dalla portavoce di Putin Maria Zakharova» (che ha ripreso le mistificazioni della sinistra per dire che l’Italia e l’Occidente sarebbero in mano a gruppi neofascisti, ndr). Anche per Fidanza a sinistra omettono di proposito «i morti innocenti di Acca Larentia» e strumentalizzano contro Meloni «una commemorazione che si svolge da quarantacinque anni». Tutti costoro, dunque, gridano all’inesistente “pericolo fascismo” ma il vero pericolo, in realtà, per loro è un altro: «La sinistra lo fa per riempire il proprio vuoto programmatico, i macroniani per deviare l’attenzione dalle proprie difficoltà interne, i russi per giustificare la loro guerra di aggressione contro l’Ucraina. Uno spettacolo penoso», ha concluso l’europarlamentare, «basato su menzogne e ipocrisie». 

 

 

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