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Giuseppe Conte, altra giravolta: quanto incassa il M5s grazie al finanziamento pubblico

Elisa Calessi
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Sorpresa: il partito, anzi movimento, nato contro i partiti (vi ricordate il non-statuto?) e acerrimo nemico del finanziamento pubblico ai soggetti politici, quello nato nella battaglia contro la Casta e contro i Palazzi, che per obiettivo aveva di «aprire il Parlamento come una sctaoletta di tonno», è tra quelli che ha più ha ricevuto soldi dai contribuenti. La scatoletta, per così dire, è diventata un capannone zeppo di ottime e intatte scatolette. Il primo classificato è il Partito democratico, seguito da Fratelli d’Italia e dal Movimento 5 Stelle (che nacque contro il finanziamento pubblico ai partiti). Sono i partiti saliti sul podio nella lista dei soggetti politici maggiormente scelti dagli italiani come destinatari del 2 per mille, quella voce che ciascun contribuente, nel fare la dichiarazione dei redditi, può destinare a un partito. È quanto risulta dai dati pubblicati dal ministero dell’Economia e delle Finanze, relativi alle dichiarazioni dei redditi 2023.

I contribuenti italiani che hanno scelto di dare il 2 per mille dell’Irpef ai partiti politici sono stati 1,74 milioni (il 4,2% del totale di 41,5 milioni di contribuenti). Nel totale, pochi. Eppure la cifra destinata è ragguardevole: circa 24 milioni di euro. Hanno scelto il Partito democratico circa 531mila contribuenti (pari al 30,45% del totale). La somma destinata al Pd è di circa 8,1 milioni di euro. Al secondo posto arriva il partito di Giorgia Meloni, FdI, scelto da circa 347mila contribuenti (il 19,9%), con un totale di 4,8 milioni di euro. Al terzo posto si piazza il M5S, scelto da ben 174mila contribuenti (il 10%), per una somma che arriva a 1,8 milioni. Si posiziona quarta la Lega (91mila contribuenti che hanno destinato alle casse del Carroccio 1,1 milione di euro), seguita da Europa Verde-Verdi (869mila euro con le scelte di circa 80mila contribuenti) e da Sinistra Italiana (72mila scelte e 816mila euro spettanti). Se si guarda agli importi del 2 per mille, cioè alla somma che va ai partiti, calcolata in proporzione alla base imponibile dei contribuenti, il podio viene confermato: i più benestanti hanno scelto il Pd, subito dopo segue FdI e M5S.

 

 

 

In quarta posizione, però, si posiziona Italia Viva (il partito è stato  scelto da circa 57mila contribuenti per un importo spettante di 1,13 milioni), seguita da Lega e Azione. Il partito di Matteo Renzi batte di poco la Lega Salvini Premier, quinta con 1.106.828 euro e Azione, di Carlo Calenda, sesta con 1.039.313 euro. Fuori dal club dei milionari, troviamo Europa Verde con 869.008 euro che vince il derby a sinistra con Sinistra Italiana, ferma a 816.244 euro. Più Europa raccoglie 717.111 euro, centomila euro in più di Forza Italia, Cenerentola della classifica, che si ferma a 618.377 euro. Davanti ad Articolo 1, con 519 mila euro. Al Sudtiroler Volkspartei vanno 375 mila euro, altri 348 mila ai Radicali Italiani, 246 mila a Possibile e 204 mila a Sud Chiama Nord. Chiudono la classifica, sia per il numero di scelte che per il totale del 2 per mille spettante, Italia al Centro (scelta da 1.338 contribuenti, con un totale di poco più di 13mila euro spettanti), Coraggio Italia (l'hanno scelto poco più di 2.100 contribuenti, destinando 19.700 euro) e Udc (scelta da 2.216 contribuenti per un importo di 32.164 euro). L’altro dato che emerge è che nel 2023 i contribuenti italiani hanno versato con le dichiarazioni dei redditi presentate un totale di 24 milioni di euro ai partiti, il 20% circa in più di quanto destinato l’anno precedente (20,4 milioni). I contribuenti che hanno scelto di finanziare i partiti sono passati dagli 1,43 milioni del 2022 agli 1,74 milioni del 2023.

 

 

 

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