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Lilli Gruber stronca Elly Schlein: "Non pare ancora in grado"

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Per Elly Schlein si mette male se è vero che anche una giornalista come Lilli Gruber, di certo non aliena da certe simpatie (dichiarate) per il centrosinistra, si sbilancia sul suo conto in senso negativo. A sottolinearlo su Dagospia è Marco Zonetti, giornalista esperto di talk e informazione tv che per l'occasione prende in esame la rubrica delle lettere che la conduttrice di Otto e mezzo, su La7, cura su Sette, il magazine del Corriere della Sera.

Una lettrice chiede come mai l'opposizione non riesca a mettere in difficoltà la premier e la sentenza della Gruber è lapidaria:"Giorgia Meloni sta portando avanti egregiamente il programma che aveva annunciato. Da un lato, il suo governo sta cambiando la cosiddetta 'egemonia culturale' del Paese, costruendo una società ancorata a valori tradizionali, quando non apertamente reazionari". 

 

 

 

Certo, il punto di partenza della Gruber è critico con l'esecutivo, a partire dalle riforme: "Meloni vuole cambiare profondamente l'architettura istituzionale e nell'articolazione di poteri stabilita dalla Costituzione, ovvero nelle garanzie pensate dopo il fascismo dai padri fondatori per evitare che si ripetessero squilibri e abusi del Ventennio". "C'è da essere preoccupati - aggiunge la giornalista - per la celerità con cui procedono le cose".

 

 

 

Il problema, suggerisce Lilli la Rossa, è che a sinistra "sembrano troppo assorbiti da equilibri politici, interni ed esterni, troppo impegnati a dimostrare reciprocamente il proprio valore elettorale, oppure perfino troppo indaffarati a contrastarsi apertamente". Non un bello spettacolo, da parte di Pd e Movimento 5 Stelle. Spaccature interne, come quella "famigliare" nel Pd sardo tra il governatore uscente Renato Soru e la figlia Camilla (che sostiene apertamente la candidata Alessandra Todde, grillina con cui si è schierato anche il Pd romano), che per la segretaria Schlein "sarà impossibile dirimere". 

 

 

 

Una stroncatura bella e buona per quella che doveva essere la donna rel rinnovamento. Elly invece, sottolinea ancora la Gruber, "non pare ancora in grado di tradurre quella spinta nella pratica. Sconta certamente la pena di tutti i segretari dem, ovvero la difficoltà a tenere insieme anime diverse e in perenne battaglia tra loro. Ma fatica anche a trovare un proprio codice e una visione diversa da proporre agli elettori, limitandosi per lo più a reagire - spesso in ritardo - alle azioni di Meloni e del suo governo. Difficile che gli elettori si innamorino di 'reazioni'".

 

 

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