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Roberto Gualtieri sommerso dai rifiuti? Pensa alle piste da sci: imbarazzo nel Pd

Roberto Gualtieri

Antonio Castro
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Prendere due piccioni con una fava. La ruvida saggezza romana sintetizza così la facoltà di risolvere due problemi in un colpo solo. Accertato che nella Capitale periodicamente si ripropone (da decenni) di dove nascondere i rifiuti (che non si sa mai dove stoccare, come smaltire o come rendere “produttivi), si prova a fare di necessità virtù. E così dopo decenni di discussioni anche l’amministrazione Pd guidata da Roberto Gualtieri ha deciso di affrontare di petto la montagna delle 500mila tonnellate di rifiuti indifferenziati che ogni anno finiscono in discarica per poi prendere la strada verso gli impianti di termo-valorizzazione imballati su appositi convogli notturni o su navi che salpano da Civitavecchia). La soluzione? Visto che ogni anno i romani continuano a produrre milioni di tonnellate di rifiuti (e che le discariche della Capitale hanno raggiunto la saturazione) la grande trovata oggi è di spedire in Olanda in treno di circa 900 tonnellate di rifiuti a settimana, ognuna dal costo di 200 euro, per un totale di circa 180mila euro a settimana.

Ma non basta. E infatti lievitano progressivamente le tonnellate inviate nei Paesi Bassi - dove saranno smaltite dal termovalorizzatore olandese. A inizio maggio 2023 le tonnellate di rifiuti in viaggio verso Amsterdam hanno raggiunto le 1800 tonnellate a settimana allo stesso prezzo, 200 euro a tonnellata per un totale di 360mila euro a settimana e poco meno di un milione e mezzo al mese. Il Campidoglio ha definito un accordo con Mercitalia Rail, società del gruppo Ferrovie dello Stato, per far arrivare al termo valorizzatore olandese dopo un di 1.600 chilometri che dura tre notti. E fin qui il passato che ha fatto arricchire gli olandesi, alcune municipalizzate italiane senza mai offrire una soluzione definitiva al problema. Ieri il sindaco di Roma, l’ex ministro dell’Economia del governo Conte II targato Pd, si è lanciato in un entusiastico apprezzamento per l’impianto danese inaugurato il 4 ottobre 2019 nel centro della capitale Danese.

 

 

Entusiasta è dire poco. Gualtieri si è stupito che i danesi abbiano accettato la realizzazione di un termovalorizzatore vicino alle abitazioni. Un forno senza emissioni dannose capace di trasformare in energia 600mila tonnellate. A Roma - fatte le dovute proporzioni ne servirebbero 3 o quattro di questi impianti. I danesi, tanto per non farsi mancare nulla, hanno sfruttato l’altezza delle colonne di impianto (circa 400 metri) per realizzare 5 piste da sci con pendenze adatte per tutti gli sportivi: il tutto in materiale sintetico Neveplast lunga circa 500 metri e realizzata con un prodotto sostenibile e riciclato. Si può sciare d’inverno e d’estate. Sotto il tatami sintetico si sviluppa la mega struttura che trasforma l’immondizia in energia. L’impianto Amager Bakke, ora ribattezzato Copenhill, smaltisce circa 400mila tonnellate di rifiuti prodotti ogni anno da oltre 500mila abitanti e da almeno 46mila aziende, garantendo elettricità a 60mila abitazioni e teleriscaldamento a 160mila case.

 

 

Ora Gualtieri se ne è accorto. Magari Roma dopo il Giubileo del 2025 riuscirà a vedere la luce. La prima pietra verrà posta nel luglio 2024. Nel frattempo i treni viaggiano e i quattrini dei romani fluiscono verso l’Olanda. Senza neanche sfruttare gli scarponi. Volete sapere chi ha costruito l’impianto da sci danese? La bergamasca Neveplast. Per il buon Gualtieri non c’era bisogno neppure di scapicollarsi fino a Copenaghen per capire come funziona la pista da sci che cela il termovalorizzatore più green d’Europa. 

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