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DiMartedì, Elly Schlein parla di Dargen e deraglia sul governo: "Repressione e manganellate"

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Ormai Elly Schlein, tra papabile candidatura alle Europee e voto in Sardegna, è in piena campagna elettorale. Così spara ad alzo zero (e le spara grossissime) ospite di Giovanni Floris a DiMartedì, il programma de La7 in onda oggi, 20 febbraio. Prima del via alla puntata filtrano le dichiarazioni della segretaria Pd, la quale sostiene che "a un anno dalle primarie, siamo più forti di ieri e lo siamo soprattutto per il consenso delle persone che hanno capito che questo è un tentativo sincero di costruire l'alternativa a una destra che sta sbagliando tutto", sentenzia. Peccato però che i sondaggi, questa maggiore forza, proprio non la ravvisino.

Quindi passa all'attacco contro il governo, cavalcando ancora le polemiche che hanno seguito Sanremo e i personaggi che le hanno animate. "Abbiamo difeso Dargen D'Amico. Gli artisti devono essere liberi di potersi esprimere, ma questo clima di repressione del dissenso lo vediamo anche in altri scenari - riprende Schlein -. Lo vediamo con le manganellate agli studenti che protestano. Questo è un governo che mostra il volto più feroce e securitario contro i giovani, gli eco-attivisti, i rave party, i migranti e i poveri, però stanno abolendo l'abuso d'ufficio e la turbativa d'asta. Con i colletti bianchi mi sembra che non siano così securitari...", sparge ancora veleno.

 

 

Infine, sul voto in Sardegna della prossima domenica, ecco che la segretaria dem sembra quasi mettere le mani avanti: "In Sardegna non si gioca né il futuro mio né quello di campi larghi, stretti, giusti o sbagliati, si gioca il futuro di una terra che è stata governata in questi cinque anni in modo disastroso", conclude Schlein. Insomma, in ogni caso, in Sardegna, non è in gioco il suo futuro politico...

 

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