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Giuseppe Conte detta le condizioni al Pd: "In Piemonte e Basilicata non ci siamo"

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Nell'euforia della vittoria al fotofinish in Sardegna, il Movimento Cinque Stelle non fa troppa attenzione ai voti di lista che lo inchioda al 7,8%. I grillini, vantando un 12% ottenuto addizionando le percentuali che ha preso la civica di Alessandra Todde, hanno la sensazione di un pareggio o quasi con il principale alleato il Pd (13,8). Si spiega così la reazione a freddo di Giuseppe Conte che mette le mani avanti rispetto alle prossime elezioni amministrative: non è mica detto che la coalizione di centrosinistra che ha vinto in Sardegna sia possibile replicarla in Basilicata e Piemonte. Non è sicuro, secondo il leader grillino, che Pd e 5 Stelle trovino una convergenza com’è stato invece per la Sardegna e l'Abruzzo. Quindi, sintetizza Matteo Pucciarelli su Repubblica, Conte non assicura nessun campo largo ma piuttosto un “campo giusto”, da costruire di volta in volta, in base ai programmi ma pure delle candidature

 


Anche perché in Piemonte tra Cinque Stelle e dem ci sono parecchie vecchie ruggini. Ricorda Pucciarelli la guerra senza quartiere del Pd torinese all’allora sindaca Chiara Appendino, oggi vicepresidente del Movimento, che non è stata proprio digerita dai pentastellati. "Qui la distinzione tra campo largo e campo giusto è ancora più evidente, le scelte del Pd sono in totale continuità con le politiche della giunta regionale di centrodestra" assicura a Repubblica il capogruppo 5 Stelle in consiglio comunale a Torino, Andrea Russi. Oltretutto contro il centrodestra guidato da Alberto Cirio sembra non esserci partita a prescindere, e allora, ragionano i grillini, tanto vale andare da soli senza farsi ingabbiare in una coalizione scomoda.

 

 

Quanto alla Basilicata lo spazio per un accordo ci sarebbe anche, ma per il Movimento il nome di Angelo Chiorazzo non va bene. Pucciarelli spiega che l’imprenditore cattolico ha mille affari, dalla sanità privata all’accoglienza dei migranti e in passato è stato lambito da qualche inchiesta e nonostante l’amicizia con Roberto Speranza che lo sponsorizza Giuseppe Conte non farà nessun accordo sul suo nome. "Non consentiremo mai, come M55, una contaminazione fra politica e affari. Per noi sono cose separate", ha detto Conte a Porta a Porta. "Se, a destra, a sinistra, ti metti a fare affari e pensi che la politica sia uno strumento per seguire interessi di partito personali con noi non ti puoi alleare". 

 

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