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Elly Schlein, supercazzola sui candidati dopo l'Abruzzo: "Attraverso l'ascolto della società"

Elly Schlein

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Elly Schlein insiste con la sua idea del campo largo. Nonostante la sconfitta del candidato del centrosinistra (sostenuto da Pd, M5s, Azione, Italia viva, Verdi-sinistra), dice la segretaria dem in una intervista a La Repubblica: "Io non demordo, l’alleanza fra tutte le forze d’opposizione è un percorso avviato, sono sicura che ce la faremo".

Perché al di là del risultato elettorale in Abruzzo, "c’è una gran bella notizia", osserva la Schlein: "In Europa è stato raggiunto l’accordo sui diritti dei lavoratori delle piattaforme, che è una battaglia della nostra famiglia socialista e di Nicolas Schmit, il commissario al Lavoro che è anche il candidato del Pse alla guida della Commissione Ue".

 

 

"Sono sempre stata convinta che ai cittadini - a qualunque latitudine - interessino le cose concrete, in grado di offrire risposte ai loro bisogni. Ed è su queste che, anche qui in Italia, riusciremo a costruire l’alternativa alle destre, in vista delle prossime scadenze elettorali", prosegue la segretaria del Pd che pensa a "una coalizione che si confronta e si unisce attorno a un progetto comune e a candidature credibili, diventando competitiva ovunque".

Non dice però Elly se si candiderà in Europa. "Sulle liste non abbiamo ancora novità, stiamo lavorando alla costruzione della proposta, attraverso l’ascolto della società". 

 

 

Elly Schlein dice anche di aver sentito Giuseppe Conte nel pomeriggio di ieri 11 marzo: "Abbiamo tanto su cui lavorare. L’ho detto e ripetuto: noi siamo testardamente unitari. È la linea sulla quale il Pd ha raddoppiato i voti rispetto all’11% delle precedenti regionali abruzzesi, recuperando quasi 4 punti sulle politiche di un anno e mezzo fa". E conclude: "Ha ragione Prodi: servono tanti contadini per arare il campo, dobbiamo puntare a una coalizione ampia e soprattutto coerente, in grado di fissare priorità comuni sui temi. Si può fare in altri territori e su altre scale. Ribadisco: uniti ce la giochiamo, divisi no".  

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