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Basilicata, Marrese accusa Pd e M5s: "Un sondaggio a mia insaputa"

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Un sondaggio realizzato a novembre lo dava favorito, ma sulla carta Piero Marrese è una seconda scelta. Il presidente della provincia di Matera su cui hanno trovato un accordo il Partito democratico, i Cinque stelle e Alleanza Verdi Sinistra, dopo la figuraccia fatta con Domenico Lacerenza, avrebbe dovuto ricevere l'investitura fin da subito come candidato presidente della Regione Basilicata, e invece no. Solo dopo il passo indietro Lacerenza il campo largo si è ricordato dell'avvocato quarantaquattrenne che è stato riconfermato sindaco di Montalbano Jonico con il 90 per cento dei voti e che all’unanimità è stato eletto presidente della provincia di Matera. 

"Hanno fatto il sondaggio a mia insaputa", rivela a Davide Carlucci che lo ha intervistato per Repubblica. "Ma essendo uomo di partito e di istituzioni, non mi sono fatto avanti. Credo molto nel lavoro di squadra, a prescindere da chi sta in prima linea". Marrese non commenta la candidatura poi sfumata di Lacerenza: "Dovrebbe chiederlo alla politica. A me è stato chiesto un impegno dal partito e non mi sono tirato indietro. Non mi sarei mai esposto personalmente, in prima battuta. Non volevo dividere".

 

 

 

Marrese rivela anche di aver ricevuto la telefonata di Elly Schlein e subito dopo quella di Giuseppe Conte. E Carlucci non può non chiedergli se l'hanno rassicurato, anche alla luce della battuta di Fiorello che sostiene che hanno scritto il suo nome con la matita per poterlo cancellare. Il presidente della provincia di Matera è sereno e pronostica che da domani Fiorello "ripeterà ogni giorno che Marrese è ancora candidato". E questo perché nel centro sinistra, a differenza del centro destra, "c’è più democrazia e si discute tanto. Ma alla fine si trova l’intesa. E con coraggio e amore si lavora insieme".

 

 

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