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Alessandra Todde, niente giunta: la richiesta del Pd, campo largo bloccato

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In Sardegna non è andato a rilento solo lo spoglio, durato praticamente un mese e con punte tragicomiche. La neo-governatrice Alessandra Todde si è insediata ufficialmente ieri con il passaggio di consegne con il suo predecessore Christian Solinas a Villa Devoto ma deve fare i conti con la difficoltà di comporre la giunta. Una difficoltà tutta politica, perché Pd e il "suo" Movimento 5 Stelle sono andati d'accordo in campagna elettorale, ma su poltrone e programmi ci son già le prime tensioni. Il fatto che dopo un mese, al di là delle schermaglie burocratiche con il centrodestra sull'esito formale del voto, i giallorossi non abbiano ancora trovato la quadra per presentare la lista degli assessori non è esattamente un buon segnale. 

Lunedì la Todde ha fatto una prima una tappa a Villa Devoto incontrando Solinas, poi negli uffici della Regione in viale Trento, dove la nuova presidente della Sardegna ha intenzione di voler stare. Nel pomeriggio dal predecessore la prima presidente donna in 75 anni di storia autonomistica dell'isola ha ricevuto non solo una stretta di mano e la tradizionale 'campanellina', ma anche i più importanti dossier che erediterà, dalla sanità ai trasporti, dalle bonifiche all'agricoltura. Lasciate da parte le schermaglie pre e post elettorali, Todde e Solinas si sono accordati per collaborare in modo da agevolare la fase di passaggio, dopo un colloquio di circa due ore, concluso alle 17.

 

"Starò in viale Trento, penso sia importante avere contezza di ciò che accade negli uffici, nelle direzioni, avere la possibilità di parlare con gli assessorati quando c'è bisogno", ha precisato Todde. "Voglio essere un presidente operativo, quindi mi sembra la sede migliore per me. Villa Devoto è una sede di rappresentanza la utilizzerò come tale. Sarà l'occasione, visto che ci sono anche dei contesti da ripristinare, perché si possano fare lavori di ripristino, essendo una sede storica". 

Al di là dei temi "di copertina", c'è la sostanza. Vale a dire i poteri e le poltrone a cui ambiscono sia 5 Stelle sia democratici. "Quello della Sanità sia un assessorato di coalizione che rappresenti tutte le forze del campo largo", è per esempio la precisazione del segretario del Pd sardo Piero Comandini, a margine della riunione della direzione dem convocata lunedì pomeriggio a Oristano, nella sede di via Canepa. Sul tavolo la formazione della nuova Giunta regionale, che non sarà facilissima.

Dei 12 che faranno parte dell'esecutivo soltanto tre saranno anche consiglieri regionali. "Il Pd - ha detto Comandini - ha riunito la Direzione per discutere insieme di obiettivi e temi programmatici da mettere subito in campo nei primi mesi di governo regionale". E sulla Giunta. "La nostra scelta - ha sottolineato il segretario dem - è orientata su un indirizzo politico, perché i problemi che abbiamo di fronte meritano scelte di natura politica, di esperienza e competenza. Questo vale anche per la Sanità, l'assessorato più importante, che merita una guida autorevole e il coinvolgimento dell'intero campo largo". "Il nostro - ha ribadito il dirigente dem - deve essere il governo del noi. Il metodo di lavoro condiviso è la strada da percorrere". Dalla sede del Pd di via Canepa è intervenuto anche il presidente dem Giuseppe Meloni. "Abbiamo riunito spesso gli organismi di partito in momenti importanti, questo, è un momento decisivo, getteremo le basi per un'ottima legislatura. Con la presidente Todde dovremo trovare un accordo nei prossimi giorni, credo non avremo grandi difficoltà. Il clima è buono, siamo pronti a fare la nostra parte con il mandato che ci darà la Direzione. Non ne facciamo una questione di numeri e prove muscolari. Riteniamo di essere stati fondamentali nel momento del voto e nei mesi precedenti. Daremo una mano alla coalizione affinché si parta nel miglior modo possibile". Anche Meloni ha parlato della Giunta. "Non abbiamo ancora discusso se sarà un tecnico o un politico a guidare la Sanita'. L'individuazione dell'assessore - ha concluso il presidente del Pd sardo - è una valutazione da fare insieme alla coalizione, non ne facciamo una questione di bandiera. La Sanità è un assessorato importante, dovremo intervenire subito. E' fondamentale che si individui una figura che possa ben lavorare con la coalizione compatta". E sarà questa la vera sfida.

 

 

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