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Giuseppe Valditara: "Maggioranza degli studenti in classe italiana". La sinistra insorge

Giuseppe Valditara

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La maggioranza degli alunni in classe deve essere italiana. A sostenerlo il ministro dell'Istruzione Giuseppe Vladitara, che sulla piattaforma X ha scritto: "Se si è d'accordo che gli stranieri si assimilino sui valori fondamentali iscritti nella Costituzione ciò avverrà più facilmente se nelle classi la maggioranza sarà di italiani, se studieranno in modo potenziato l'italiano laddove già non lo conoscano bene, se nelle scuole si insegni approfonditamente la storia, la letteratura, l'arte, la musica italiana, se i genitori saranno coinvolti pure loro nell'apprendimento della lingua e della cultura italiana e se non vivranno in comunità separate". 

Valditara, dunque, ha annunciato che "è in questa direzione che noi intendiamo muoverci". In un altro tweet, poi, ha scritto: "L'inclusione può avvenire assimilando i nuovi arrivati sui valori fondamentali, quelli che sono racchiusi nella Costituzione e che appartengono alla identità di chi accoglie, oppure realizzando la società del melting pot dove ognuno pensa e fa ciò che vuole. La prima società ha un futuro ordinato e prospero, la seconda ha di fronte a sé la disgregazione e il caos".

 

 

 

Sulla proposta del ministro non sono tardati ad arrivare i commenti indignati della sinistra. Simona Malpezzi del Pd, per esempio, ha dichiarato: "Capisco che su X ci sia un problema di spazio ma non dovrebbe semplificare in questo modo". E ancora: "Non sottovaluto il problema, che c'è, anche di integrazione delle famiglie, ma se si danno gli strumenti i problemi si trasformano in opportunità per tutti. E spesso dalle difficoltà nascono sperimentazioni didattiche innovative ed efficaci. Allora mi auguro ministro che, nello stendere il suo piano futuro, ascolti in primis le scuole che hanno storie ed esperienze. In fondo, è il ministro del merito. Perché vede, serve che un ministro ci aiuti a capire cosa ha in mente. Altrimenti possiamo suggerire che Salvini si prenda anche l'istruzione se bastano gli slogan". 

Veleno anche dalla deputata Michela Di Biase, capogruppo Pd in commissione bicamerale Infanzia e Adolescenza: "Questa destra lascia senza parole, dopo l'autonomia ora vogliono le classi differenziate? La scuola è il luogo dell'integrazione, ispirata al principio del dialogo e del multiculturalismo. Molte delle studentesse e degli studenti che frequentano le scuole del Paese vorrebbero essere italiani ma sono invece considerati stranieri a causa di una legge sulla cittadinanza da riformare. Grave che il Ministro dell'Istruzione Valditara insegua invece gli slogan di Salvini, che vorrebbe un tetto del 20 per cento agli alunni stranieri in classe". 

 

 

 

A pensarla come il ministro, invece, è il presidente dei senatori azzurri Maurizio Gasparri: "Ha ragione il ministro Valditara. È bene integrare all'interno delle classi le persone delle diverse provenienze, proprio per evitare aule ghetto, composte solo da stranieri, che avrebbero maggiori difficoltà ad integrarsi anche sotto i profili non solo linguistici, ma dell'adesione ai principi costituzionali e democratici che caratterizzano la nostra Repubblica. Chi poi volesse lo stato della sharia basta che lo dica, perché gli spiegheremmo che qui siamo in una Repubblica libera e democratica e non in uno stato islamico".

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