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Daniele Capezzone, von der Leyen nel mirino: le scarne giustificazioni sul caso-vaccini

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Eccoci ad "Occhio al Caffè", la rassegna stampa politicamente scorrettissima curata da Daniele Capezzone, direttore editoriale di Libero. "Tornano i giornali dopo la pausa di Pasquetta e, come accade in queste circostanze, c'è un problema di carburazione - premette -: la politica interna non è vivacissima, ci sono un po' di questioni sulle liste, in particolare per il Pd. Poi c'è attesa per le mozioni di sfiducia nei confronti di Salvini e Santanchè, ma lo strumento è spuntato".

Ma vi è un tema che fa più rumore, almeno sui giornali di oggi. "Ha più eco la telefonata di Sergio Mattarella al padre di Ilaria Salis - riprende Capezzone -. Torna il corazziere-capo, Marzio Breda, con la sua cifra stilistica, quella della narrazione del dolore del Quirinale: la sofferenza del Colle, la sensibilità del Colle. E Repubblica ci dice che il Quirinale sarebbe inviperito con il governo: sembrano le circostanze in cui le mamme e le nonne, nei giorni dopo la Pasqua, ripassavano in padella le pietanze del giorno prima. Sembra un po' quello, con rispetto ovviamente per i cuochi di Corriere, Stampa e Repubblica".

"Le notizie importanti riguardano la politica estera. In primis l'inchiesta che nasce dalle domande che fece il New York Times ad Ursula von der Leyen: nel mirino le presunte opacità nella fase di acquisizione centralizzata a Bruxelles dei vaccini. I famosi sms col capo di Pfizer, per i quali Ursula non ha una giustificazione fortissima: disse infatti di averli cancellati tutti quanti... C'è una questione di trasparenza: i soldi europei come sono stati spesi?", si interroga Capezzone. Ora, buona rassegna a tutti...

 

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