Pier Ferdinando Casini: "La discussione su Tarquinio nel Pd? Deprimente"

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04 aprile 2024

"Questa discussione su Tarquinio mi appare un po’ deprimente e strana, come se tutti i candidati dovessero rappresentare in tutto e per tutto l’ortodossia del 'Verbo'": la stoccata arriva da Pier Ferdinando Casini a proposito della possibile candidatura col Pd dell'ex direttore di Avvenire alle europee dell'8 e 9 giugno. L'ex presidente della Camera, intervistato dal Corriere della Sera, ha spiegato che in passato "i grandi partiti della Repubblica, essendo nazionali e interclassisti erano pluralisti nelle loro candidature. Penso, per esempio, alla Dc che candidava sia Umberto Agnelli che i rappresentanti della classe operaia".

La discussione su Tarquinio è nata dal momento che alcune posizioni del giornalista non coincidono affatto con quelle di gran parte dei dem. Basti pensare alla sua contrarietà all'invio delle armi a Kiev o al ddl Zan. A tal proposito, Casini ha detto: "Personalmente non ho difficoltà a dire che sulla fecondazione assistita mi ritrovo sulle posizioni di Tarquinio, mentre immagino che ci sia grande imbarazzo in una parte del Pd che su questi temi la pensa in modo diametralmente opposto". Sull'Ucraina, invece, il senatore - eletto come indipendente nel 2022 proprio con il Pd - ha sottolineato di pensarla diversamente: "Io, come Tarquinio, aspiro alla pace ma il modo in cui secondo me bisogna arrivarci è diametralmente opposto a quello che propone lui".

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Secondo Casini, però, la differenza di posizioni poco importerebbe: "La candidatura di un signore che è stato per 15 anni direttore di Avvenire, che è l’organo della Conferenza episcopale italiana, e che rappresenta una sensibilità diffusa nel mondo cattolico, è comunque un arricchimento. Qui il punto vero della politica oggi, di tutti i partiti, della destra come della sinistra, è quello di riuscire a salvaguardare la propria classe dirigente e nel contempo coinvolgere la società civile, aprendosi alle novità".