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Pd, Stefano Bonaccini rinuncia alle Europee? Le indiscrezioni

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L'hanno chiamato schema a panino. La tripletta di nomi che dovrebbe guidare le liste del Pd in tutta Italia alle prossime europee: una donna della società civile, un uomo di partito e la segretaria Elly Schlein. Una formazione che però non sembra stia portando all'unità sperata. Mai come oggi, il modulo con cui scenderanno in campo i dem è fondamentale. In tanti vorrebbero una punta unica, ovvero la Schlein, che si sobbarchi le responsabilità che il suo ruolo implica. Lei vorrebbe il tridente che la proteggerebbe da eventuali figuracce in caso di distacco netto dalla Meloni a livello di preferenze. E, arrivati a questo punto, con il tutti contro tutti nel Pd, non stupirebbe nessuno se qualcuno proponesse il 5-5-5 di Oronzo Canà.

Un clima surreale quello che si respira al Nazareno, con candidature già quasi annunciate che potrebbero saltare all'ultimo. Come riporta Il Foglio, quella più pesante potrebbe riguardare l'attuale governatore dell'Emilia Romagna Stefano Bonaccini. L'ex avversario della Schlein alle primarie potrebbe decidere di mollare la corsa in Europa e inguaiare la segretaria. La sua ritirata peserebbe molto in termini elettorali, con il Pd che perderebbe parte delle preferenze che il governatore potrebbe raccogliere. In più obbligherebbe Elly Schlein a un impegno maggiore, non potendosi nascondere dietro una candidatura così importante.

 

 

E cosa ci guadagnerebbe Bonaccini? Molti sostengono che speri ancora in un ritorno di fiamma sul terzo mandato per i governatori, misura che gli permetterebbe di provare a guidare ancora l'Emilia Romagna. In più, in caso di debacle del Pd, potrebbe lanciare di nuovo l'assalto alla segreteria. Non avendo toccato palla, potrebbe mettere in discussione la leadership di Schlein con molta più facilità. In questo scenario, la segretaria continua a scervellarsi sulle formule per le liste, nella speranza che il partito non le esploda fra le mani.

 

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