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Alessandra Todde, per la sanità sarda sceglie un romano

Salvatore Dama
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 In Sardegna sono finiti i sardi. Perlomeno quelli che si occupano di sanità. La notizia non è tanto che oggi sarà ufficializzata la nuova giunta regionale di Alessandra Todde. Ma che l’assessore alla salute arriva da Roma. Ed è Armando Bartolazzi, ex sottosegretario del primo governo Conte, oncologo residente nella capitale. Che forse in Sardegna ci sarà stato qualche volta in vacanza. Ma non ha altre connessioni con l’isola. Meglio, dice Todde. Che spiega così la scelta: «È una persona di grande competenza ed estrema professionalità e che è fuori dalle logiche isolane, questo lo considero un valore aggiunto e non a detrimento. Credo possa dare quello che serve alla sanità sarda».

Per la serie: «Mi manda Giuseppe Conte». L’assessore continentale, comunque, sta bene al Partito democratico. Gli uomini di Elly Schlein incassano tre posti in giunta e la presidenza del consiglio regionale. Ci possono stare. Specie in tempi in cui a Roma il campo largo è acquisito alla categoria della metafisica politica. Ecco la giunta: per il Pd Giuseppe Meloni, vicepresidente della Regione e assessore al Bilancio; Emanuele Cani (ex segretario dem), assessore all'Industria; Rosanna Laconi (dirigente medica al policlinico di Monserrato ed ex sindaca di Dolianova) all'Ambiente. Per il M5s Desirè Manca, la consigliera più votata con oltre 8mila preferenze, al Lavoro; alla Sanità, come si diceva, Armando Bartolazzi, uomo contiano. Ad Avs vanno i Lavori pubblici con Antonio Piu; a Orizzonte comune il Turismo con Franco Cuccureddu; a Sinistra Futura l'Istruzione con Ilaria Portas; alla lista Uniti per Todde dovrebbero spettare gli Affari generali con Sabina Bullitta, funzionaria Arpas. I Progressisti occuperanno la casella dell'Agricoltura con Gianfranco Satta. In quota “presidente” le due caselle di Trasporti e Urbanistica: per la prima c'è Barbara Manca, ingegnera e attuale assessora alla Mobilità a Quartu Sant'Elena; per l'Urbanistica Francesco Spanedda, architetto e docente dell’Università Sassari.

 


Saranno cinque gli assessori eletti come consiglieri, due in più di quanto ipotizzato inizialmente: «Quello che è importante è mantenere il numero legale delle commissioni e garantire l'operatività del consiglio, per questo ci eravamo dati un limite», spiega Todde. «Poi per riuscire a rappresentare tutte le forze politiche correttamente abbiamo dovuto derogare e quindi includere altri due consiglieri». Rispettata la parità di genere. Ma scoppia subito un caso di conflitto di interesse. Cani, ex deputato ed ex segretario regionale del Pd, indicato quale nuovo assessore regionale dell'Industria, ha una società con sede a Carbonia che si occupa di fornire anche servizi e consulenze a delle imprese che installano impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili in Sardegna. Ma l’opposizione polemizza sull’assessore romano: «Con la nomina di un “non sardo” alla Sanità la Presidente Todde sfiducia la sua stessa coalizione», commenta il deputato azzurro Ugo Cappellacci.

 

 

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