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Piero Fassino denunciato: "Si è intascato un profumo in aeroporto"

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Ci sono due versioni differenti di quanto accaduto nell'area shopping dell’aeroporto Leonardo Da Vinci di Fiumicino. Una è quella di Piero Fassino, che si dice stupito dell'accusa di tentato furto. L'altra è quella dei responsabili del duty free che invece hanno denunciato il fondatore del Pd alla Polaria. Cosa avrebbe rubato? Una bottiglietta di profumo dal volere di cento euro che Fassino voleva regalare alla moglie. 

La figuraccia fatta dal parlamentare dem, presidente della commissione Esteri della Camera, in attesa del volo per Strasburgo, l'ha raccontata Vincenzo Bisbiglia sul Fatto Quotidiano in prima pagina dando conto del profumo "appoggiato” nella tasca del giaccone, dell’allarme antitaccheggio che suona, del vigilante che si avvicina, del tentativo di spiegazioni e, alla fine, del caso “chiuso” – si fa per dire – con "una denuncia sul groppone per tentato furto". E in effetti Piero Fassino ha ammesse di aver preso dallo scaffale il pensierino per la moglie, ma a quel punto, sostiene, gli è squillato il telefono. "Avendo il trolley in mano e il cellulare nell’altra, non avendo ancora tre mani, ho semplicemente appoggiato la confezione di profumo nella tasca del giaccone, in attesa di andare alle casse", si è giustificato l'ex ministro della Giustizia. 

Poi però Fassino si è allontanato oltre le casse - sempre parlando al telefono e con il profumo in tasca - e naturalmente è scattato l’allarme anti-taccheggio. A quel punto il deputato ha provato a spiegare ai responsabili del duty free di non avere avuto alcuna intenzione di rubare il profumo. Per questo ha poi chiesto di pagarlo e, anzi, racconta un testimone al Fatto, a un certo punto si sarebbe perfino offerto di comprarne due proprio per dimostrare la sua buona fede. Ma i vigilanti vanno a rivedere le immagini della sorveglianza. "Proprio come accade in Serie A con il Var", scrive Bisbiglia, "agenti e vigilanti hanno rivisto alla moviola l’episodio ripreso dalle telecamere di videosorveglianza, convincendo i responsabili del duty free a sporgere denuncia contro il parlamentare, querela affidata appunto alla Polaria".

"Sono stupito per un episodio che pensavo di aver già chiarito con i responsabili", ha dichiarato Fassino al Fatto. Secondo lui quando ha messo in tasca il profumo "si è avvicinato un funzionario della vigilanza che mi ha contestato quell’atto segnalandolo a un agente di polizia. Certo non intendevo appropriarmi indebitamente di un boccettino di profumo". La società Aelia Lagardère, che gestisce il duty free e ogni settimana denuncia decine di tentativi di furti nel settore profumeria e tabacchi, non ha voluto rilasciare dichiarazioni in merito.

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