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Europee, Calenda si candida alle europee: ennesima giravolta del leader di Azione

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"Non mi candiderò alle europee". Anzi sì. Ormai si sa che Carlo Calenda è un campione di giravolte e, anche questa volta, non ha deluso. Non più tardi di qualche settimana fa, il leader di Azione aveva annunciato che non si sarebbe candidato. In campo, nelle liste del suo partito, ci sarebbero state solo persone che poi sarebbero andate davvero a Bruxelles. Peccato che questa nobile intenzione si sia scontrata con il muro altissimo e impenetrabile dei numeri. In ogni sondaggio, specie dopo la formazione della lista per gli Stati Uniti d'Europa, Azione viene data al di sotto della soglia di sbarramento del 4%. A complicare ancora di più la partita, la discesa in campo dei maggiori leader che dreneranno consenso.

Eppure Calenda, quando gli chiesero della candidatura di Elly Schlein, sembrava esser stato categorico: "È una decisione che spetta a Elly Schlein. Io so, come dovrebbe sapere Elly Schlein che c'è stata, che il lavoro al Parlamento Europeo è un lavoro estremamente serio e importante. Vanno mandati candidati, vanno presentati candidati, che poi siano disponibili ad andarci veramente perché altrimenti la politica diventa un gioco. E se diventa un gioco, poi non ci dobbiamo sorprendere se gli elettori non vanno a votare. Quindi non mi candiderò alle europee".

Come non detto. L'ex ministro rilancia e addirittura raddoppia. Non solo lui in lista, ma anche Elena Bonetti, transfuga renziana e ministra ai tempi del governo Draghi. In una nota, il leader di Azione ha spiegato la scelta: "Nei mesi scorsi ho più volte sollecitato pubblicamente tutti i leader politici a firmare un accordo per non candidarsi alle europee. Schlein e Tajani hanno già scelto la strada della candidatura diretta. Ma la discesa in campo della Presidente del Consiglio e la sua piattaforma antieuropea e sovranista, cambiano completamente lo scenario. Dobbiamo opporci con tutti i mezzi al progetto di 'una piccola Italia in una piccola Europa' di Giorgia Meloni. È necessario rispondere a questa sfida antieuropea mettendosi direttamente in gioco. Dopo aver consultato il direttivo del partito, io ed Elena Bonetti abbiamo deciso di accettare la sfida e candidarci insieme in tutte le circoscrizioni per dare ancora più forza alla squadra di straordinaria qualità che abbiamo messo in campo da settimane, con un programma netto e chiaro e l’obbligo per tutti i candidati di aderire al gruppo Renew. Siamo europei e lo dimostreremo l'8 e il 9 giugno".

Durissime le reazioni, specie da Italia Viva. "Carlo Calenda non è un candidato: è un pagliaccio" ha scritto il consigliere regionale del Lazio Luciano Nobili. "Già, Calenda: perché prendere in giro gli elettori?" ha scritto Ivan Scalfarotto postando un video in cui l'ex frontman del Terzo Polo escludeva di candidarsi.

 

 

 

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