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Giovanni Toti, comincia il fango delle intercettazioni: "Sono in barca da Aldo"

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Nemmeno il tempo di battere la notizia dell'indagine su Giovanni Toti e del suo arresto che già scatta il fango delle intercettazioni. I giornaloni che strizzano l'occhio ai progressisti infatti hanno pubblicato questa mattina alcune conversazioni telefoniche del governatore della Liguria. Secondo l'accusa Giovanni Toti avrebbe incontrato Aldo Spinelli sullo yacht Leila di proprietà dell'imprenditore.

E secondo quanto riporta ilCorriere, Aldo Spinelli e il figlio Roberto, avrebbero avito la necessità di trasformare la spiaggia libera di Punta dell'Olmo in un lussuoso resort. E così l'1 settembre 2021 Toti avrebbe pranzato a bordo dello yacht. Poi la telefonata a un consigliere regionale: "Bisogna trovare una soluzione". Il consigliere risponde così: "Me la devi trovare tu caro Gio!". "Ci mettiamo lì… ma razionalizziamo le libere che ci sono attrezzate, accorpiamo, spostiamo, intanto ci mettiamo un piede dentro, poi vediamo", avrebbe detto Toti. Poi il governatore avrebbe chiamato Paolo Emilio Signorini, presidente dell'Autorità Portuale Paolo Emilio Signorini.

 

 

Al centro del colloquio ci sarebbe, sempre secondo l'accusa, la proroga della concessione su 100 mila metri quadrati dell’arenile del Terminal portuale Rinfuse: "Sono buttato in barca da... da Aldo, quando gliela portiamo sta proroga in Comitato, che così (…) possiamo ragionare (…) e lo mettiamo tranquillo", avrebbe detto Toti. Il presidente dell’Autorità risponde così: "Digli di stare tranquillissimo (…) noi nel giro di due settimane facciamo tutto".  Toti ride: "Dice che due settimane son tante (…) vediamo di farlo il prima possibile". Conversazioni che però non dimostrano al momento l'evidenza dei fatti contestati a Toti. Intanto però il fango viaggia a gonfie vele...

 

 

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