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Ilaria Salis alla giustizia, papà Roberto: "Democrazia o nazifascimo", travolto dalle critiche

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Roberto Salis continua a difendere a spada tratta sua figlia. Da quando Ilaria è diventata protagonista prima delle cronache giudiziarie e poi di quelle elettorali, il padre non ha mai smesso di correre in suo soccorso. Roberto è diventato, a suo modo, un protagonista del dibattito mediatico. Soprattutto grazie all'elezione dell'ex insegnante a eurodeputata tra le fila di Alleanza Verdi e Sinistra. E meno male che doveva sparire dalla scena politica.

Ilaria Salis, una volta insediata a Bruxelles, è stata inserita nella Commissione Giustizia, Libertà Civili e Affari Interni del Parlamento europeo. Un vero e proprio paradosso, soprattutto pensando alla sua occupazione abusiva dell'alloggio popolare a Milano, in zona Navigli. "Non sempre ciò che è giusto corrisponde a ciò che è legale", aveva dichiarato nel suo primo intervento da eurodeputata. Un pensiero in linea con la sua rivendicazione di militanza per il movimento di lotta per la casa. Va detto: almeno in questo è coerente.

 

 

Qualcuno però si è accorto che Salis in Commissione Giustizia europea suona quasi come un ossimoro. "Scusi ma se sua figlia sta alla giustizia c’è qualcosa che non funziona in questo mondo… mi dispiace ma è così!", ha scritto un utente su X rivolgendosi proprio a papà Roberto. Salis senior, però, non si è lasciato sfuggire l'ennesima occasione per difendere le ragioni di Ilaria. "È esattamente il contrario - ha commentato sul social di Musk -. Siccome mia figlia è imputata per un reato che in Italia non è perseguibile mentre da Orbán rischia 24 anni è la persona ideale per aiutare a decidere che Europa vogliamo! Se il neonazismo o la democrazia!".

 

 

Quello che però Roberto Salis sembrerebbe dimenticarsi è che la discussione non era incentrata sul processo ungherese ai danni della figlia. Al contrario, i dubbi sorgono sulla concezione di "giustizia" che Ilaria ha adottato nel suo passato italiano. Come, per esempio, ignorare le liste d'attesa per le case popolari e occupare secondo i propri bisogni. "Quando scende in politica direttamente lei? Quanto dovrà continuare questa supplenza?", gli chiede con sarcasmo un utente su X.  

 

 

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