"Sono molto orgogliosa di essere riuscita a capovolgere la narrazione sull'Italia all'estero": la premier Giorgia Meloni lo ha detto in un'intervista esclusiva al direttore dell'Adnkronos Davide Desario. Poi ha aggiunto: "Sui media di tutto il mondo, anche su quelli tradizionalmente di sinistra, oggi l'Italia viene considerata un sinonimo di affidabilità e viene lodata per la sua stabilità e per i risultati ottenuti, dall'economia all'immigrazione. Rientra nel gioco democratico il fatto che l'opposizione in Italia enfatizzi le cose che non vanno e non parli dei successi conseguiti. Non lo reputo un problema, penso anzi che sia uno sprone a fare sempre meglio".
Dal punto di vista internazionale, in effetti, Meloni ha conquistato una posizione di prestigio tra gli Usa di Donald Trump e l'Unione europea, soprattutto sul tema dei dazi. A tal proposito ha spiegato: "La determinazione dei dazi spetta alla Commissione Ue ma di certo con gli Usa, così come con gli altri partner internazionali, lavoriamo per rilanciare investimenti e progetti comuni, nei quali le aziende italiane possano avere un grande spazio". Il confronto, ha proseguito, "sta andando avanti a livello tecnico e sono contenta se il mio incontro con Trump è servito a favorire le condizioni politiche per l'avvio di un dialogo più concreto". L'Italia "lavora per avvicinare le due sponde dell'Atlantico, perché crediamo nell'Occidente come sistema di valori, di alleanze internazionali e di relazioni economico-commerciali. È quello che nell'incontro alla Casa Bianca ho sintetizzato con il motto 'Make the West great again'. Le nostre posizioni come Unione Europea devono naturalmente partire dalla difesa degli interessi dei nostri cittadini, senza mai dimenticare che soltanto insieme, Europa e America, potremo essere forti in uno scenario globale sempre più complesso".
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Un colpo al cuore della propaganda di sinistra. Giorgia Meloni, intervistata dal direttore dell'agenzia Adnkronos Da...La sua intenzione, come lei stessa ha spiegato, è di attuare l'intero programma con cui il centrodestra si è presentato alle scorse Politiche per poter poi dire: ve lo avevamo promesso, lo abbiamo fatto. Un concetto, questo, che "vale per l'economia, per l'immigrazione, per la sicurezza, per il sostegno alla famiglia, per le riforme istituzionali, per la politica estera. E vale per il lavoro", ha spiegato la presidente del Consiglio.
Meloni ha dichiarato anche di non voler rinunciare al premierato, da lei definito come "la madre di tutte le riforme. Insieme alla riforma della giustizia, all'autonomia differenziata, alla riforma fiscale è l'impianto riformatore per il quale gli italiani ci hanno votato. Andremo avanti perché vogliamo rafforzare la nostra democrazia e difendere il diritto dei cittadini a scegliere da chi farsi governare. Ci riusciremo".
Intanto il premier è atteso il 16 maggio a Tirana, in Albania, dove parteciperà al vertice della Comunità politica europea. L'incontro, che riunirà i leader dei Paesi del Continente, ha come obiettivo quello di rafforzare il dialogo politico tra la Ue e gli Stati vicini. L'Albania, guidata dal premier Edi Rama - con cui Meloni ha già siglato un accordo - è da tempo al centro dell'attenzione per il protocollo d'intesa sui migranti siglato con l'Italia.