Fazzolari affonda Macron: "I volenterosi? Non capisco bene..."

Il sottosegretario: "La forza dell'Occidente è stata la sua compattezza". Bordate al presidente francese: "Forse un po' di visibilità?"
sabato 17 maggio 2025
Fazzolari affonda Macron: "I volenterosi? Non capisco bene..."
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Dopo la dura risposta di Giorgia Meloni alle opposizioni interne, arriva il commento altrettanto tranchant di Giovanbattista Fazzolari sui cosiddetti "volenterosi". Vale a dire i leader dei Paesi europei, dalla Francia alla Germania, dalla Gran Bretagna alla Polonia, in prima fila nelle trattative sull'Ucraina e che nelle settimane scorse avevano anche abbozzato l'idea di inviare soldati a Kiev per una missione di peacekeeping

A Tirana, la premier non ha partecipato alla riunione in cui Emmanuel Macron, Volodymyr Zelensky, Keir Starmer, Friedrich Merz e Donald Tusk hanno telefonato al presidente americano Donald Trump. "L'Italia ha sempre partecipato alle riunioni dei volenterosi, circa una trentina di paesi" mantenendo la sua posizione "contraria all'invio di truppe in Ucraina" ma ora "non si capisce bene cosa sia questo cosiddetto 'Format ristretto dei volenterosi' per l'Ucraina e quale sia la sua utilità, al netto di un po' di forzata visibilità per qualcuno", sono le parole chiarissime di Fazzolari, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio. Intervistato dall'agenzia Ansa, il braccio destro di Meloni spiega: "La forza dell'Occidente - sottolinea - è stata la sua compattezza. Non vedo a chi possa giovare un format che si auto definisce di volenterosi e che pertanto, per esclusione, dichiara 'meno volenterosi' la Commissione europea e Stati molto impegnati come Danimarca, Svezia, Olanda, Repubblica Ceca, Canada eccetera eccetera, dando così un segnale di divisione dell'Occidente che in realtà non c'è". "Qual è il senso e l'utilità di un format come quello che indebolisce l'Unione europea e mina l'unità occidentale?". domanda ancora il sottosegretario.

"Giorgia Meloni e questo governo sono sempre stati fermi e coerenti nel sostegno al popolo ucraino davanti alla politica imperialista di stampo neo sovietico messa in atto da Putin. Si tratta di una scelta di visione strategica anche più ampia della guerra in Ucraina", prosegue nella sua analisi Fazzolari. Un impegno, quello italiano, che "è sempre stato rivolto a tenere unito l'Occidente davanti alle grandi sfide di questi anni. Continueremo in questa direzione".

Alle critiche delle opposizioni, che parlano di Italia "isolata", dopo Meloni risponde anche Fazzolari con amara ironia: "Con questa opposizione siamo condannati a governare a lungo. Possibile che non si rendano conto che ben pochi italiani apprezzano il confuso attivismo di Macron sull'Ucraina? Gli italiani sono ben felici di non essere più governati da gente che si limitava ad assecondare le scelte altrui, anche quando insensate, in cambio di una pacca sulla spalla o di una foto di gruppo". 

La soluzione alla guerra in Ucraina, insomma, non è quella proposta da Macron: "Dice che non vuole più inviare truppe europee in Ucraina? Bene il suo ripensamento, non è mai sembrata una grande idea". Una idea, conclude Fazzolari, "poco utile e molto rischiosa". Al contrario, "la proposta italiana è di applicare, a guerra finita, garanzie all'Ucraina sul modello dell'articolo 5 della Nato, pur senza l'ingresso di Kiev nel Patto Atlantico. Quindi sostegno reciproco tra Ucraina e una serie di Stati occidentali in caso di aggressione. Un vantaggio pure per noi".