Ormai siamo alla politica cafona, quella che non si vergogna neppure di disertare incontri di una rilevanza istituzionale, a partire da quelli in cui è presente la premier. A Bologna, ieri, è andata in scena la rappresentazione stonata di una sinistra senza argomenti. All’assemblea nazionale di Confindustria convocata dal presidente Orsini - e poi al Tecnopolo - i rivoluzionari di Avs hanno applicato la massima di Nanni Moretti: «Mi si nota di più se ci vado o se non ci vado?». E i due consiglieri regionali di Fratoianni e Bonelli hanno deciso per il no... La motivazione è stata abbastanza patetica: «Per noi, le istituzioni rappresentano un pilastro irrinunciabile della democrazia. Servirle “con disciplina e onore” è un impegno morale. Ed è proprio per rispetto verso queste istituzioni che oggi, con profondo rammarico, abbiamo scelto di non partecipare all’incontro con la presidente del Consiglio Meloni», affermano i consiglieri regionali Simona Larghetti e Paolo Trande. Traduzione: istituzioni sacre e per questo non ci siamo.
La nota strampalata offre ulteriori tesi insensate: «La nostra assenza è un gesto politico chiaro e motivato» proseguono - dopo i violenti scontri nella Capitale Roma e il ferimento di alcuni manifestanti tra cui Luca Blasi assessore alla cultura del III municipio di Roma. «In Parlamento viene approvato il dl Sicurezza, un provvedimento che limita gravemente il diritto al dissenso, colpendo chi manifesta pacificamente. L’imposizione del voto di fiducia su un tema così delicato rappresenta un atto autoritario che mortifica il Parlamento e tradisce lo spirito democratico». Con la stessa fermezza, concludono gli esponenti Avs, «vogliamo esprimere la nostra più netta condanna per ciò che sta accadendo a Gaza». Ridicoli oltre ogni limite. Una sceneggiata che davvero fa rimpiangere la sinistra di un tempo che mai rifiutava di essere presente nei luoghi del dibattito su temi importanti addirittura a causa della presenza del governo. Ormai siamo al dissenso selettivo: non crediamo di poter immaginare una sinistra dei tempi che fosse sprovvista dei fondamentali che caratterizza i ruoli distinti di governo e di opposizione.
Giorgia Meloni, sceneggiata Avs: "Autoritaria, non ci presentiamo all'incontro"
"Non partecipiamo all'incontro". Alleanza Verdi e Sinistra italiana annuncia così l'assenza all...Sacrosanto il fiero posizionamento come avversari di una linea politica che non si condivide; ma mai mai disertare un momento ufficiale, perché è con la presenza che si mette in evidenza proprio il contrasto alle politiche dell’esecutivo nazionale. Invece, si preferisce una sorta di inutile sceneggiata che serve esclusivamente a nascondere un vuoto di idee, che pure dovrebbero essere alla base della democrazia. Ma non ne sembrano capaci, sono fatti così. In realtà siamo di fronte alla rappresentazione creativa della democrazia, per cui se non vinco mai le elezioni rifiuto persino di guardare in faccia chi sta dall’altra parte. In quella stanza c’è chi non mi piace e per questo rifiuto di entrare, mancando peraltro di rispetto anche ad altri soggetti istituzionali - come il sindaco di Bologna e il presidente della Regione - e soprattutto gli organizzatori della giornata. Atteggiamenti assolutamente infantili che dovrebbero essere messi al bando: ma così è una sinistra che pare vivere di rancore.