I femminicidi sono una delle piaghe più atroci che affligge la nostra società. Il governo Meloni è intervenuto con il ddl Femminicidi. Ma per 77 donne che animano il monmdo accademico sarebbe una misura controproducente. “Il ddl che introduce la fattispecie di reato autonoma di femminicidio punita con l’ergastolo è una delle strumentalizzazioni populistiche utili più per accreditare l’impegno del legislatore che per offrire risposte effettive ed efficaci a un problema serio”, hanno scritto le giuriste, capitanate da Maria (Milli) Virgilio, casualmente del Pd, già assessora della giunta di Sergio Cofferati alla Scuola e Politiche delle differenze. Già, se Meloni si muove contro il femminicidio, ecco che neppure questo impegno risulta potabile. Assurdo, incredibile, sconcertante. Ma vero.
E ancora, aggiungono le 77: "Si può dubitare del fatto che la minaccia della pena dell’ergastolo sia in grado di far desistere dall’azione criminosa colui che non abbia interiorizzato il valore della libertà femminile e il principio del rispetto della persona. Questi auspicati effetti di deterrenza non hanno mai ricevuto alcuna conferma, come emerge, del resto, dall’esperienza degli Stati Sudamericani, che hanno variamente incriminato il reato di femminicidio in presenza di un numero elevatissimo di donne assassinate…”.
Vicenza, "chi merita più di morire": sondaggio-choc sulle ragazze uccise
Un sondaggio in un gruppo whatsapp di una scuola superiore di Bassano del Grappa (Vicenza) propone di "votare"...Come ricorda il Secolo d'Italia, la rivista Giustizia Insieme - dove è stato inserito l'appello - è una pubblicazione giuridica fondata nel 2009 da magistrati appartenenti al Movimento per la Giustizia – Articolo 3. Un'associazione storicamente progressista e di area di sinistra, insomma vicinissima a Magistratura Democratica. "Si ribadisce da più parti che questa legge dovrebbe avere una funzione culturale promozionale - si legge ancora - ma mi consenta di dire che col diritto penale non si promuove cultura, tanto meno con la minaccia della sanzione dell’ergastolo come pena fissa. Perché in questo si svela una strumentalizzazione del reo per fini politico criminali”, conclude il gruppo che si oppone all'introduzione del reato. Una vicenda che, nel suo piccolo, la dice lunghissima sulla vera natura di questa sinistra.