Referendum, Donzelli irride il Pd: "Spallata? No, spalla slogata"

Da Donzelli a Foti, coro unanime nel partito di Giorgia Meloni: "L'agguato al governo è fallito". E ora nel Pd si apre la resa dei conti
martedì 10 giugno 2025
Referendum, Donzelli irride il Pd: "Spallata? No, spalla slogata"
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Il day after è quello in cui ci si leccano le ferite. E a sinistra sono parecchie. Questo referendum rischia di mettere in seria difficoltà il Pd, la Cgil e anche la poltrona ormai ballerina della segretaria dem, Elly Schlein e quella di Maurizio Landini a capo del sindacato rosso. E così dalle parti di Fdi mettono bene a fuoco quali sono gli scenari del post-voto: "Hanno cercato la spallata, e la spalla se la sono slogata", afferma il capo dell'organizzazione di FdI Giovanni Donzelli, intervistato dal Corriere della Sera. "Noi non volevamo giocare nessuna partita, sono loro che non fanno altro che tentare di destabilizzare un governo che è impegnato a fare il suo dovere, e cioè migliorare le condizioni della nazione, e farla crescere. Semmai è una loro sconfitta".

"Hanno fatto di tutto: hanno sciacallato sui bambini di Gaza facendo un ridicolo appello al voto a fine manifestazione, di sabato, hanno mandato inviti al voto da un registro scolastico a Livorno, a Firenze un gestore addirittura regalava biglietti a chi gli mostrava la tessera timbrata... E per che risultato?", afferma Donzelli, secondo cui "perfino il mondo che hanno chiamato a raccolta ha molti dubbi su certi temi, come dimostra il referendum sulla cittadinanza. E comunque, sul lavoro che dovrebbe riguardare tutti, non hanno interessato l'opinione pubblica, perché il mondo del lavoro è già cambiato rispetto a quei quesiti: che senso ha parlare di Jobs act in un Paese dove l'occupazione oggi è ai massimi?".

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Sulla stessa linea il ministro Tommaso Foti che picchia duro: "Le spallate quando vengono molto annunciate in genere finiscono per produrre una lussazione della spalla a chi le vuol dare. Anche in questo caso la regola si è confermata: come i pifferai di montagna, partirono per suonare e finirono suonati. Sono convinto poi che i toni così animosi, politicizzati, abbiano scoraggiato qualche cittadino che altrimenti sarebbe andato a votare. Penso anche all'invito al voto durante la manifestazione per Gaza: non credo che nella striscia discutano di Jobs Act. È stato poco commendevole", ha affermato commentando in un'intervista a La Repubblica i risultati del referendum. Foti replica alla segretaria del Pd Elly Schlein, che rivendica i 14 milioni di votanti: "Ma tra i votanti diversi hanno detto no. E il dato secco è questo: i quesiti non hanno smosso oltre i due terzi degli italiani". Il dirigente di FdI commenta anche le parole del vicepremier e leader di FI Antonio Tajani, secondo cui vanno cambiate le regole per i referendum alzando la soglia delle firme: "Senza dubbio la procedura online facilita la raccolta firme. Ma non è il caso di parlare ora di come cambiare le leggi sui referendum. Commentiamo questo di referendum, che per la sinistra doveva essere prima un voto contro La Russa, poi contro Meloni. Alla fine, un autogol".

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