La sinistra o ci è o ci fa. Sì, perché nonostante la bocciatura al referendum (il quorum tanto agognato era lontano anni luce), il Partito democratico reagisce come se avesse incassato una vittoria. Dopo la sparata sui votanti, smentita dai numeri, ecco che Chiara Gribaudo rincara la dose." Questi 14 milioni di votanti dimostrano che c'è un pezzo di elettorato, per la verità molto volatile, che inizia a esprimere un malcontento nei confronti di Meloni e vuole un’alternativa. Questo malcontento si riscontra anche tra gli elettori di centrodestra, nonostante i sondaggi".
Dribblando l'approfondimento sul flop della sinistra, la vicepresidente dem attacca le misure adottate dall'esecutivo: "Tutti i decreti legge, dalle norme sui rave party al decreto Sicurezza, che sono vergognosi, non stanno rispondendo alle esigenze concrete della vita di tutti i giorni delle persone che non arrivano a fine mese, ma vogliono solo reprimere il dissenso". A suo dire "la destra al governo non sta facendo politiche per aumentare i salari, per migliorare l'occupazione, che se aumenta è per via del PNRR, non certo per merito di quest'esecutivo, che non ha nessuna visione per il Paese. Il malcontento dunque cresce, perché vede la destra confusa sulla politica estera e senza visione sul Paese salvo propaganda, repressione, vittimismo".
E a Fanpage che la incalza sulle percentuali dei "sì" sui quesiti, ricordando che in quello relativo alla cittadinanza breve, i "no" hanno superato il 34 per cento e solo poco più del 65 si è detto favorevole, la dem risponde così: "Non mi stupisce, perché quando parlavo con le persone ai banchetti, due erano le questioni che tendenzialmente mi poneva chi vota a sinistra, ma si informa sui social oltre che attraverso le trasmissioni televisive: da un lato le persone erano preoccupate che i referendum sul lavoro avrebbero fatto fallire le piccole aziende e dall'altra manifestano paura per gli stranieri, che avrebbero ottenuto la cittadinanza ‘facile' dopo 5 anni, e ripetevano la solita fake news dei ‘tanti soldi' che ricevono dallo Stato". Ecco allora che la priorità del Pd rimane una: lo Ius soli, ossia l'acquisizione della cittadinanza come conseguenza del fatto giuridico di essere nati sul suo territorio, indipendentemente dalla cittadinanza dei genitori. Ma chi lo spiega alla Gribaudo che i cittadini hanno votato contro?