Sarà Marco Peronaci il futuro ambasciatore italiano a Washington, al posto di Mariangela Zappia. La nomina decisa dalla premier Giorgia Meloni e dal ministro degli Esteri Antonio Tajani, sottolinea il Foglio, guarda tanto a Washington quanto alla tenuta complessiva della Nato. E in questo senso la scelta è uno dei momenti cruciali nella politica estera del governo italiano.
Non è un caso che Peronaci sia l'attuale rappresentante dell'Italia alla Nato. E non è una pura coincidenza il fatto che il via libera formale al prossimo ambasciatore dovrebbe avvenire nel Consiglio dei ministri di oggi, la giornata in cui il segretario generale dell'Alleanza Atlantica Mark Rutte sarà proprio a Palazzo Chigi, un faccia a faccia con Meloni propedeutico al summit Nato di fine giugno in programma a L'Aja, in Olanda.
Merz chiede consiglio a Meloni su Trump: "I primi 30 secondi..."
"Pronto Giorgia, sono Friedrich. Mi daresti un consiglio su Trump?". Difficile che si sia aperta così l...Donald Trump e Patto atlantico sono due argomenti che vanno a braccetto, perché il presidente americano da mesi ha annunciato un progressivo disimpegno Usa nei fondi da destinare alla Nato per costringere gli altri alleati militari a contribuire economicamente in maniera più equa. Un ribilanciamento di cui parleranno anche Meloni e Rutte, ovviamente, visto che Roma ha messo in agenda l'impegno ad alzare dal 2% al 3,5% le spese militari. E Peronaci sarà una fondamentale pedina di mediazione tra Roma, Unione Europea, Nato e Casa Bianca.
Sullo sfondo, d'altronde, c'è l'allarme lanciato dallo stesso Rutte secondo cui "la Russia potrebbe colpire l’Europa entro 5 anni perché sta accelerando in maniera preoccupante la sua capacità militare". Si parla di una produzione stimata per il 2025 di 1.500 carri armati, 3.000 veicoli blindati e almeno 200 missili Iskander a medio raggio. Rutte ha lanciato la proposta di portare les spese militari al 5% per ogni Paese membro: il 3,5 andrebbe a finanziare armamenti, personale e tecnologie mentre il restante 1,5% sarebbe destinato a rinforzare le infrastrutture strategiche critiche (porti, aeroporti, linee ferroviarie, reti digitali).
Meloni azzera la sinistra: "Mentre loro parlano di isolamento..."
"Mentre qualcuno a sinistra parla di 'isolamento', noi continuiamo a lavorare per rafforzare il ruolo dell&..."La nomina di Peronaci - sottolinea Simone Canettieri sul Foglio - è nel solco di questa sfida geopolitica: continuare il dialogo con la Casa Bianca, variabile impazzita dello scacchiere mondiale. L’ambasciatore ha dalla sua parte anche il lavoro svolto in queste settimane nei negoziati per fare in modo che i parametri italiani che portano la spesa per la Nato al 2% non venissero bocciati". Resterà a Pechino invece Massimo Ambrosetti, altro candidato eccellente al ruolo, che continuerà a trattare con la Cina su dossier cruciali come quello che riguarda l'export.