Tagadà, il crollo di Rosy Bindi: "La mia generazione ha perso"

di Claudio Brigliadorivenerdì 27 giugno 2025
Tagadà, il crollo di Rosy Bindi: "La mia generazione ha perso"
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«Hai dato dello squilibrato a Donald Trump! Ma vi rendete conto?». A Tagadà, su La7, si vive in diretta il vertice Nato a L’Aia e i toni si scaldano subito. Nicola Procaccini, europarlamentare di Fratelli d’Italia e co-presidente del Gruppo dei Conservatori e dei Riformisti Europei, stigmatizza i toni usati in studio dal collega Dario Nardella, del Pd. «Squilibrato politico!», conferma con orgoglio l’ex sindaco di Firenze. Insomma, la partenza del dibattito è di quelle col botto.

In collegamento c’è anche Rosy Bindi, altra autorevole voce del mondo (anzi, galassia viste le mille sfaccettature) Pd-centrosinistra. L'intesa formale sul 5 per 100% del Pil da destinare alle spese militari che ogni membro del Patto atlantico si impegna a mettere sul piatto per finanziare l’Alleanza secondo l'ex presidente della Commissione Antimafia è un brutto segnale: «L’accordo è la rinuncia ad avere una difesa europea perché ciascun paese europeo partecipa alla Nato, riarmandosi, anche con i soldi dell’Europa, grazie alla decisione della Commissione europea presa in modo assolutamente arbitrario senza passare dal Parlamento. L’Europa conterà sempre meno come entità politica, mentre intorno a noi abbiamo un mondo infiammato che continua a mietere vittime». Di sicuro, però, di questo la colpa non può essere attribuita a Trump.

La disperazione della sinistra euro-lirica sta tutta nel “tradimento” di Sanchez. Il premier socialista spagnolo aveva annunciato battaglia sul 5%, applaudito a colpi di nacchere da Elly Schlein e compagnia italiana. Dopo lo show con Trump, però, anche il traballante Pedro ha accettato e firmato. «L’impressione che ho io è che ci sia un accordo firmato da tutti e poi tanti piccoli accordi e interpretazioni fatti dai singoli Paesi», è la lettura della Bindi. «Non si spiega altrimenti la firma della Spagna con le dichiarazioni di Sanchez, non si capisce cosa significhino i 10 anni, le spese per la sicurezza che ciascun Paese dovrà gestire, vorrei capire cosa l'Italia intende gestire in autonomia. Con Trump aver salvato la forma è già importante, ma una cosa mi sembra chiara». Cioè che «la mia generazione ha perso», ammette Rosy parafrasando Giorgio Gaber. Una generazione che «ha conosciuto l’era nel disarmo, negli accordi multilaterali, che ha sperato nella non proliferazione degli arsenali nucleari e in un mondo in cui la regola era mantenere la pace con la diplomazia». Bene, per la Bindi «siamo entrati in una epoca opposta».

L'aria che tira, lo sfogo di Rosy Bindi: qui il video

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