"Il salto di qualità sarebbe quello di sancire che la politica non si fa più nelle capitali europee, ma a Bruxelles. Questo però è il momento storico meno adatto per chiedere agli Stati di cedere sovranità, dato che in Europa vincono un po’ ovunque le destre sovraniste": Giovanni Orsina, direttore del dipartimento di Scienze Politiche dell’Università Luiss, lo ha detto in un'intervista al Resto del Carlino rispondendo a una domanda su cosa potrebbe agevolare un salto in avanti della Ue in un momento così critico come quello che stiamo vivendo. Nella sua risposta, però, Orsina ha anche sottolineato come al momento il vento soffi a destra in Europa.
"Si può cercare di mettere pezze facendo lavorare insieme gli Stati, come è avvenuto sull’immigrazione. Si può fare la stessa cosa sui grandi temi che interessano l’Unione, senza pretendere di portare il potere a Bruxelles", ha aggiunto l'esperto. Che poi ha spiegato quali possono essere gli effetti di un possbile asse tra la premier Giorgia Meloni e il cancelliere tedesco Friedrich Merz: "È un asse importante tra due Paesi fondatori dell’Unione che hanno affinità in termini di struttura produttiva e di rapporti con gli Stati Uniti: sono i più filo-americani. Meloni e Merz sono pragmatici, se due europei che hanno a cuore l’alleanza transatlantica si mettono a lavorare insieme, la collaborazione ha un peso".
Tre spazi politici e una sintesi: il segreto di Giorgia Meloni
Come sta cambiando la mappa politica europea? A sinistra si sta spostando a sinistra, a destra si è posizionata a...Infine un passaggio sul peso di Meloni in Europa: "L’Italia ha il peso dell’Italia, con le sue fragilità. Un governo stabile, guidato da una persona che sta dimostrando di saper fare politica estera può incrementare quel peso. Ma non troppo, perché più di tanto non si può fare, non potrebbe fare nessuno".