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Meloni da Vespa sul caso "Kaufmann": soldi al presunto killer? "Epilogo scandaloso"

venerdì 4 luglio 2025
Meloni da Vespa sul caso "Kaufmann": soldi al presunto killer? "Epilogo scandaloso"

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Giorgia Meloni intervistata da Bruno Vespa. L'occasione? La quinta edizione del "Forum in Masseria", la rassegna di economia e politica organizzata dal giornalista. Qui il presidente del Consiglio partecipa in videocollegamento. Al centro del dibattito, tra i vari argomenti, l'accordo Usa-Ue sui dazi. A riguardo Meloni chiarisce: "Non posso dire cosa accadrà" perché "la competenza è in capo a Commissione. Da parte italiana abbiamo lavorato per fare in modo che rapporto tra due sponde fosse franco, costante e teso a cercare di risolvere i problemi. Siamo soddisfatti per aver ricostruito un dialogo continuativo, stiamo facendo tutti quanti la nostra parte di lavoro ma non posso entrare nel merito degli accordi". 

E ancora: "Quello che ho detto al vertice della Nato è ovvio che il tema di un comune rafforzamento della difesa occidentale e il tema di rafforzare i nostri rapporti commerciali sono due facce della stessa medaglia. La mia idea è che il fatto che l'Europa abbia deciso di farsi maggiormente carico della propria sicurezza possa anche facilitare il raggiungimento di un accordo di buon senso sui dazi". 

Proprio oggi la leader di Fratelli d'Italia si è sentita con Donald Trump. A dirlo è lei stessa: "Oggi ho sentito Donald Trump e ho parlato di Ucraina e di dazi". Sulla guerra, precisa, "gli Usa non hanno interrotto la fornitura di armi all'Ucraina, è stata rivista la decisione di fornire specifiche componenti anche per la contraerea. È un fatto rilevante ma diverso da un disimpegno dell'America. Se da una parte l'Ucraina ha dimostrato il suo impegno sincero per la pace l'impegno continua a mancare di parte russa e non penso si debba attendere la buona volontà di Putin ma mettere pressione. Anche io oggi ho sentito Trump e ho parlato di questo tema". 

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"Io mi considero - dice ancora - una persona ottimista, forse si potrebbe dire ingenua addirittura, però sono abituata a pensare che in ogni contesto prima o poi il buon senso ha la meglio sulla ottusità ideologica. È la ragione per la quale continuo a essere convinta che anche in ambito europeo riusciremo a superare pian piano le regole assurde che l'Europa si è autoimposta negli anni che hanno soffocato la nostra competitività quanto la prospettiva di crescita industriale, sono regole che nell'attuale contesto internazionale a maggior ragione non ci possiamo permettere, in particolare sul Green Deal". Sul patto per la cosiddetta "neutralità climatica", Meloni spiega: "Sono fiduciosa che i primi a dimostrare lucidità saranno i colleghi del Partito Popolare Europeo seguendo delle posizioni che invece sono molto più si direbbe storiche da parte dei conservatori europei ma penso che prima o poi ci arriveranno perfino quelli del Partito Socialista, quindi sono ottimista in questo senso".

Inoltre, tornando sulle vicende che riguardano l'Italia più da vicino, il presidente del Consiglio assicura: "Le dinamiche e le tempistiche delle riforme e dei referendum su giustizia e premierato dipendono dal parlamento, per me è importante realizzarle. Se il referendum sul premierato si terrà nella prossima legislatura non si potrà dire che è una riforma che garantisce noi stessi e si potrà parlarne nel merito". Discorso simile anche quello che riguarda la legge elettorale: "Queste sono di competenza parlamentare. Non c'è nessuna iniziativa del governo. Personalmente penso che sarebbe positiva una legge elettorale che vada bene anche quando venisse approvata la riforma del premierato e personalmente penso che la legge giusta sarebbe il proporzionale con premio di maggioranza e indicazione del candidato premier di ogni coalizione".

Più controverso il discorso sullo Ius scholae, ossia il riconoscimento della cittadinanza a stranieri che abbiano alle spalle almeno 10 anni di scuola in Italia. "Il centrodestra - premette - è composto da forze politiche diverse, con sensibilità diverse. C'è un programma di governo che delinea le azioni da compiere. Io penso che sarebbe utile per tutti concentrarci sulle priorità indicate nel programma, la riforma della cittadinanza non è tra queste. Poi io penso che non sia corretto concedere la cittadinanza a un minore quando i genitori sono ancora stranieri e dopo 10 anni si ha la cittadinanza con l'attuale legge. Poi ci si può occupare delle rigidità amministrative, si potrebbe lavorare sulle complicazioni. Ma sarebbe un bene concentrarsi sulle priorità del programma". E tra queste c'è sicuramente il progetto-Albania: "Sull'immigrazione il progetto Albania va avanti, nonostante mi pare che ormai siano abbastanza evidenti i tentativi di impedire che questa iniziativa possa avere successo a tutti i costi, e dovrebbe farci molto riflettere su quale sia il ruolo della politica e il ruolo di altri poteri dello Stato. Ma in ogni caso io sono molto determinata, continuo a ritenere che l'idea del progetto del protocollo Italia-Albania sia un'idea di successo e non è un caso che ci siano molti altri Paesi in Europa che cercano di fare la stessa cosa. Dispiace che l'Italia che sa essere avanguardia, che sa essere pioniera, che sa mettere insieme soluzioni innovative per risolvere problemi comuni, poi cerchi disperatamente di darsi la zappa sui piedi da sola".

Infine una parentesi sul caso Kaufmann, il presunto killer del duplice omicidio di Villa Pamphili che avrebbe ottenuto un finanziamento pubblico (con il governo Conte) da oltre 830mila euro sotto forma di tax credit per il film mai realizzato "Stelle della Notte". "È solo - tuona Meloni - l'epilogo più drammatico e scandaloso di un sistema, che è quello legato al tax credit e al sostegno pubblico al cinema e all'audiovisivo. Negli anni ha generato delle proprie truffe, ma ha anche costruito un meccanismo distorto che consentiva così di finanziarie con centinaia di migliaia se non milioni di euro dei cittadini, delle tasse dei cittadini, film che poi alla fine guadagnavano poche decine di migliaia di euro".