Il memento mori di Eugenio Gianni a Elly Schlein. Anzi, visto che siamo in Toscana, forse è il caso di citare il "ricordati che devi morire" che tanto inquietava Roberto Benigni e soprattutto Massimo Troisi in Non ci resta che piangere. Chissà, forse la segretaria del Pd le parole del suo governatore se le segnerà per davvero.
Il presidente di Regione non è ancora stato ricandidato ufficialmente dal Partito democratico e in una intervista a La Stampa Giani si permette di ricordare ai compagni del Nazareno cosa stiano rischiando. "Qui non c'è più il voto rosso delle vecchie sezioni del Pci, la vittoria non è scontata. E il probabile candidato del centrodestra, Alessandro Tomasi, è primo per gradimento tra i sindaci toscani: nel confronto con me non sfonda, con altri non so". "Se ci vuole del tempo per riaffermare il mio ruolo, che ho esercitato in questi cinque anni con ottimi risultati, aspettiamo - prosegue -. Comprendo il gioco di squadra, è giusto che la mia ricandidatura sia legittimata sia dal Pd che dalla coalizione", spiega dicendosi "sereno".
Pd, la mossa dopo il disastro della Festa dell'Unità a Fiesole: sono disperati
Il Partito democratico corre ai ripari. O almeno ci provano. Dopo la figuraccia a Fiesole, i dem puntano su Firenze. Al ..."Condivido l'impostazione della coalizione larga e capisco che ci sia un quadro complessivo con le altre regioni al voto, di cui bisogna tenere conto. Ma è giusto che il candidato in Toscana sia scelto dai toscani", pressa ancora il governatore. Non da Roma, insomma, né per alchimie da campo largo. I sondaggi sembrano indicare proprio Giani come il candidato governatore preferito dal popolo della sinistra: "Non ho fatto nulla per stimolare queste prese di posizione a mio favore, ma ovviamente mi hanno fatto piacere. Hanno agevolato la comprensione di quello che è il mio rapporto con il territorio, di quale sia l'aspettativa di veder continuare il lavoro avviato". Al Nazareno pare non abbiano gradito: "Penso che la Toscana su tante cose possa essere un modello per il Pd, da riproporre a livello nazionale. Come sugli asili nido gratis o sulla realizzazione di 77 case di comunità per potenziare la sanità territoriale". Schlein non ha mai detto di volerlo sostituire: "No, l'ho letto sui giornali, ma non mi interessa il gossip. E poi uno con il mio consenso, con i rapporti che ho costruito in dieci anni, prima da presidente del Consiglio regionale e poi presidente di Regione, non lo sostituisci in un mese. Io mi fido della mia segretaria".
Il poker d’assi del Pd alle elezioni regionali è un mezzo bluff
Le Regionali del prossimo autunno sono state raccontante come una tappa fondamentale della marcia trionfale di Elly Schl...Il problema è che i Cinque stelle e Alleanza Verdi e Sinistra non vogliono un suo bis ed Elly potrebbe essere tentata di accontentarli per non spaccare la coalizione. "Non è proprio così - prova a glissare -. I Verdi mi sostengono e da parte di Sinistra italiana c'è una posizione costruttiva sul mio nome. Quanto ai 5 stelle, spero che non ci si fermi su polemiche del passato, ma che si voglia guardare avanti". Restano i 5 anni di opposizione dura e senza sconti dei grillini: "Sul progetto del passante per l'alta velocità ferroviaria, sull'ampliamento dell'aeroporto di Firenze, all'epoca anche sul rigassificatore a Piombino. Ma sono tutte cose superate, nel senso che sono ormai passate su un piano nazionale. Invece di recente con i Cinque stelle abbiamo collaborato, come sulla legge sul suicidio assistito: mi hanno anche invitato a un loro seminario sul tema. Se restiamo nel merito delle cose da fare, sono convinto che è possibile scrivere insieme un programma per il futuro della Toscana".
Pd, la fronda in Toscana contro Elly Schlein
C’era un tempo in cui la sinistra aveva dei problemi a livello nazionale. Li aveva sia dal punto di vista delle al...Ci prova in tutti i modi, Giani, a travestirsi da pontiere, quasi da arbitro della coalizione quando lui in questa partita non è solo un giocatore qualsiasi, ma il supposto "bomber" del centrosinistra, il campione chiamato a raccogliere i voti di più elettori possibili. Con Giuseppe Conte, ammette, "non ci siamo sentiti, ma c'è un rapporto di stima reciproca, abbiamo collaborato bene quando lui era a Palazzo Chigi, durante il Covid. Vale anche per altri esponenti 5 stelle, con Alessandra Todde siamo amici, abbiamo lavorato bene anche quando era al ministero dello Sviluppo economico sulla reindustrializzazione di Piombino".