Il mio viaggio nel giornalismo comincia nell’era di Mani Pulite, quando arrestarono Mario Chiesa nel 1992 e nessuno sospettava che quello fosse l’inizio di una “rivoluzione giudiziaria” che avrebbe cambiato la mappa della politica italiana. La storia ama ripetersi, non so se le indagini sulla “connection dei grattacieli” innescheranno un altro Big Bang, ma unire i puntini tra ieri e oggi può aiutare a farsi un’idea. Trentatré anni fa il sistema politico era in crisi, ma niente faceva pensare al suo crollo, il debito pubblico galoppava, la Guerra Fredda era finita, il capitalismo aveva vinto, il muro di Berlino era caduto, le due Germanie si riunificavano e il Partito Comunista in Italia aveva tirato le cuoia insieme all’Unione sovietica. Sul piano storico siamo in un altro mondo: al governo c’è Giorgia Meloni, che oggi brinda ai suoi mille giorni a Palazzo Chigi, il centrodestra è forte nei sondaggi, ma la Guerra Fredda è tornata questa è la sorpresa - la storia non è finita (come pensava Francis Fukuyama), è ricominciata, dunque qualcuno si chiede: non è che torna anche Tangentopoli? Non mi pare, qui c’è di mezzo il Pd, al centro della scena giudiziaria ci sono i nipotini chic dei post -comunisti, gente terrazzata che lotta per il progresso, vi pare possano fare pasticci con le concessioni edilizie?
Forse sì, ma non cambieranno il corso della storia perché non governano e anche se la magistratura avesse un interesse politico (e io penso che la procura di Milano in questo caso non ce l’abbia) farebbe un buco nell’acqua. Scartato il complottone, resta il gioco a dadi della storia, con il quale invece è interessante giocare: i mille giorni di Lei e di noi (inteso come italiani conservatori) sono uno scenario di enorme interesse dal punto di vista antropologico e politico, perché hanno svelato che - come ai tempi di Mani Pulite - sono sempre vivi i girotondi dei manettari, le camarille dei mozzaorecchi, i clan dei giacobini che albergano nella sinistra, al punto che il Movimento Cinque Stelle dice che la giunta Sala è al capolinea. Davvero? Sul piano politico la caduta di Milano darebbe un grande vantaggio al centrodestra, dunque il Pd farà di tutto per tenere in piedi il sindaco e gli assessori, provate a immaginare cosa succederebbe con le elezioni innescate da uno scandalo giudiziario.
Trent’anni fa c’era un sistema politico morente, una magistratura pronta a esibirsi in tv e il Pci che pensava di vincere le elezioni mentre il comunismo crollava, un cortocircuito. Silvio Berlusconi cambiò quella storia, scompaginò il copione. E vinse. Trent’anni dopo il Cav (i trent’anni sono la costante di questa equazione politica) Giorgia Meloni è l’altro imprevisto della storia che ha spezzato il dominio dei progressisti -trasformisti. A Giorgia servono due legislature per chiudere un ciclo storico, altri 2500 di questi giorni.