"Un saluto particolare a una persona che non so se conoscete, il sottosegretario Luigi Sbarra, che sono fiera di poter annoverare nella squadra di governo": la premier Giorgia Meloni ha iniziato così il suo intervento al Congresso nazionale della Cisl a Roma, citando l'ex segretario del sindacato. Appena arrivata, è stata accolta tra gli applausi e accompagnata dall'attuale segretaria Daniela Fumarola. "Questo congresso è un grande esercizio di democrazia e partecipazione che non può lasciare indifferente chi come me sa quanto siano fondamentali questi appuntamenti", ha poi aggiunto la presidente del Consiglio.
Meloni, poi, ha fatto un appunto, riconoscendo un merito del suo governo: "Volevo sottolineare ancora una volta la centralità del dialogo con le parti sociali, con i corpi intermedi, con chi difende le istanze dei lavoratori mantenendo però come bussola il bene sociale. Qualcuno ci accusa di ignorare o addirittura di calpestare i bisogni dei cittadini: la realtà dice qualcosa di molto diverso, che è stato questo governo a riaprire le porte della Sala Verde di Palazzo Chigi che qualcuno prima di noi aveva scelto di tenere chiuse. Abbiamo dialogato senza pregiudizi con chi non aveva pregiudizi". Di conseguenza, ha spiegato. "sono qui a testimoniare ancora una volta per il governo la centralità del dialogo con le parti sociali".
"Manie-Meloni": fegati rossi spappolati, ecco perché
Nel corso della storia l’Italia ha avuto diversi appellativi, da giardino d’Europa a Bel Paese etc.. Ora &eg...A quel punto la premier ha fatto sapere che "rispetto la dinamica del conflitto quando mette al centro contenuti reali e non quando la logica è antagonista e massimalista per principio" perché "nuoce alla democrazia e non offre risultati". Dopodiché ha ricordato un importante risultato raggiunto dal suo esecutivo: "È stato proprio il coraggio che ci ha permesso di consegnare dopo 77 anni una legge sulla partecipazione dei lavoratori, la declinazione completa di una visione autenticamente sussidiaria del lavoro, la piena espressione della capacità di gestione: è il primo mattone di una dinamica culturale". Si tratta, ha aggiunto, di un provvedimento che "consegna alla storia quella distruttiva visione conflittuale fra lavoratori e datori di lavoro, fra padrone e operaio, che ha impedito al tessuto economico di liberare tutto il suo potenziale".
Poi ha rivelato che "è stato proposto un patto di responsabilità, di fare squadra. Alla segretaria Fumarola dico che il governo accoglie questa sfida. Siamo pronti a fare la nostra parte in questo cammino. Le nostre priorità sono sostenere il lavoro, incentivare chi crea nuova occupazione, far crescere i salari, aiutare le nostre imprese a rimanere competitive".
Parlando del traguardo dei mille giorni raggiunto dal governo, la premier ha commentato con un po' di ironia: "A me sembrano un po' di più, ma sono mille. Un tempo sufficiente per indicare direzione intrapresa e lavoro fatto. Ma io so che sono rigida, e so che bisogna fare di più e meglio". Poi ha confessato: "Il dato che mi rende più orgogliosa è che in media ogni giorno sono stati creati 1000 nuovi posti di lavoro a tempo indeterminato, per un totale di un milione di posti. C'è ancora molto da fare ma c'è il segno di una inversione di tendenza". Spazio, poi, alla sicurezza sul lavoro che, ha precisato la presidente del Consiglio, "non è un costo ma un investimento e un diritto di ogni lavoratore che noi dobbiamo saper proteggere".
Un passaggio anche sui dazi annunciati dal presidente americano Donald Trump nei confronti dell'Unione europea. "In questi giorni il governo è al lavoro per scongiurare una guerra commerciale con gli Stati Uniti che dal mio punto di vista non avrebbe alcun senso e che impatterebbe sulla vita dei lavoratori. Tutti i nostri sforzi sono rivolti a questo, chiaramente in collaborazione con gli altri leader, con la Commissione Europea", ha spiegato la Meloni. Che ha chiosato con un appello: "Dobbiamo tornare a gettare il cuore oltre all'ostacolo, tornare a credere in noi stessi, non solo nella capacità di sognare ma anche di realizzare i sogni perché questa nazione non deve inseguire nessuno ma correre e farsi inseguire dagli altri".