Il Pd contro Israele arruola anche papà Cervi: "Oggi sarebbe pro-Gaza"

A sinistra la storia viene riscritta in base alle necessità del momento. E la necessità del momento, per i compagni, è attaccare Israele. Soprattutto nel giorno della "pastasciutta antifascista"
di Alberto Busaccasabato 26 luglio 2025
Il Pd contro Israele arruola anche papà Cervi: "Oggi sarebbe pro-Gaza"
2' di lettura

Alè, anche la famiglia Cervi arruolata tra i pro-Pal. E poco importa che, come risaputo, ai tempi loro i palestinesi fossero schierati con il Terzo Reich. A sinistra la storia viene riscritta in base alle necessità del momento. E la necessità del momento, per i compagni, è attaccare Israele. Riavvolgiamo il nastro. Ieri era il 25 luglio, anniversario della caduta di Benito Mussolini. In questa giornata, tradizionalmente, l’Anpi organizza in tutta Italia le famose “pastasciutte antifasciste” («centinaia», secondo i nuovi partigiani), ispirandosi proprio alla pastasciutta che, 82 anni fa, i fratelli Cervi offrirono ai loro compaesani per festeggiare la destituzione del Duce. Per la sinistra, però, ricordare quello che è successo nel 1943 non è sufficiente. Anche perché, diciamolo, il 25 luglio non è una data a cui i compagni sono affezionati. Insomma, alla fine Mussolini è stato fatto fuori dai suoi gerarchie dal Re, mica dai partigiani... E così le “pastasciutte antifasciste” diventano l’occasione per parlare d’altro. Di quanto è cattiva la Meloni, ad esempio, o della situazione in Medio Oriente. E infatti, nella locandina ufficiale dell’Anpi, veniva annunciata la presenza di banchetti di Emergency «per continuare a sostenere le attività sanitarie a Gaza».

Fin qui, comunque, niente di nuovo. Le bandiere palestinesi hanno già monopolizzato il 25 aprile, non sorprende che sventolino anche il 25 luglio (per quanto, come detto, non c’entrino nulla). I progressisti, però, devono sempre spingersi un pochino più in là. Rendendo grottesca ogni iniziativa. E questa volta la responsabilità di spararla più grossa degli altri se l’è presa Sandro Ruotolo, europarlamentare e responsabile memoria della segreteria del Pd (!). «Buona pastasciutta antifascista a tutte e tutti», ha dichiarato Ruotolo. «Oggi più che mai, lo spirito dei fratelli Cervi ci parla. Quella pastasciutta offerta alla comunità per festeggiare la caduta del fascismo è diventata un simbolo di libertà, giustizia e resistenza. Sono convinto che, se fosse vivo oggi, papà Cervi avrebbe un pensiero per Gaza. Avrebbe apparecchiato una tavola anche per il popolo palestinese, massacrato, affamato, dimenticato. E avrebbe brindato alla speranza di vedere cadere il governo Netanyahu, e con esso l’occupazione, l’apartheid, la guerra. Perché l’antifascismo non ha confini. È dalla parte degli oppressi. Sempre. È dalla parte della libertà dei popoli. Anche di quello palestinese».

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Papà Cervi oggi penserebbe a Gaza. Che senso ha dire una cosa così? Nessuno, ovviamente. Ma questo è proprio uno degli errori che a sinistra si fanno più spesso: interpretare la storia usando gli schemi di oggi. E così Winston Churchill viene considerato un razzista per certe dichiarazioni considerate poco “politicamente corrette”, Mussolini viene accusato di non aver pensato alla mobilità sostenibile (è stato detto pure questo) e la famiglia Cervi diventa anti-israeliana. Vale tutto... Ovviamente non possiamo sapere cosa penserebbe oggi papà Cervi. È possibile, come dice Ruotolo, che avrebbe «apparecchiato una tavola anche per il popolo palestinese, massacrato, affamato, dimenticato». Ma è pure possibile che avrebbe mandato a quel paese certi antifascisti immaginari dei giorni nostri...

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