Romano Prodi è un fiume in piena. E non si trattiene neppure sul centrosinistra. L'occasione? L'evoluzione della politica estera, e non solo. "Putin e Trump, passo dopo passo, stanno concludendo un'intesa cui nessuno al mondo si può opporre". Intervistato da Repubblica, l'ex premier attacca il presidente degli Stati Uniti dicendo che "un giorno Trump fa lo sfottò a Zelenski e il giorno dopo l'abbraccia, poi di nuovo lo sfottò e poi ancora l'abbraccio. Lo indebolisce. L'obiettivo finale è sempre l'accordo tra gli autoritarismi. E noi europei stiamo al gioco". Per l'ex presidente della Commissione europea "è stato umiliante. Adagio adagio si assiste al cedimento delle democrazie, mentre l'avvicinamento dei grandi poteri sta portando al trilateralismo Cina, Stati Uniti, Russia. Che poi è un trilateralismo che si riduce a un bipolarismo perché il rapporto Cina-Russia non si spezza".
E non poteva mancare il rischio anche per l'Italia. Stando a Prodi l'unica soluzione sarebbe quella di fermare la deriva, ma per farlo il centrosinistra dovrebbe "esistere. Basterebbe questo". Per Prodi, "potrebbe esistere perché il malcontento nei confronti del governo è crescente. Ma senza un'opposizione, il governo può fare qualsiasi cosa e vince sempre".
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Chissà se anche questa straordinaria coincidenza sarà liquidata da Matteo Ricci con quel «non mi son...Ma l'economista non si risparmia neppure sul ruolo dell'Ue. Su Gaza l'Ue potrebbe bloccare gli accordi con Israele e riconoscere lo Stato di Palestina: "Dovrebbe, ma l'Europa non è in grado di decidere nulla. Finché non finisce l'unanimità non si esiste. È il suicidio dell'Europa". E anche guardando ai leader europei, l'ex premier ammonisce: "Chi risponde solo al cambiamento di pressione o del tempo non è un leader. Al massimo è un orologio a cucù".