Capezzone e Charlie Kirk: "Tutti a destra", Nadia Urbinati fuori controllo

Ancora #CharlieKirk sui giornali italiani. Per #NadiaUrbinati i "figli di mign***ta" stanno tutti a destra. #Calabresi e #Tobagi figli indignati. Ma... La #rassegnascorrettissima di #DanieleCapezzone
di Claudio Brigliadorimartedì 16 settembre 2025
Capezzone e Charlie Kirk: "Tutti a destra", Nadia Urbinati fuori controllo

(X Daniele Capezzone)

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Mosca e la provocazione del portavoce del Cremlino Peskov, "Nato è in guerra con noi". E la ricaduta italiana con il ministro Crosetto che dice: "Non siamo preparati a un attacco". Gaza: via libera americano alla fase più forte dell'operazione israeliana. E Trump mette in guardia Hamas: "Non osate usare gli ostaggi come scudi umani o pagherete un prezzo enorme". Sono questi due, spiega Daniele Capezzone nel suo "Occhio al caffè", la rassegna stampa politicamente scorrettissima di oggi, i temi che dominano i giornali italiani. E poi cè il terzo fronte: Charlie Kirk

"JD Vance ha simbolicamente curato per un giorno il podcast dell'attivista ucciso e un dibattito italiano deludente - sottolinea il direttore editoriale di Libero -. Cacciari su Repubblica che dice 'non parliamo della Meloni e delle destre', butta via la questione con fare un po' spocchioso. Violante mezzo e mezzo sul Corriere della Sera mentre Nadia Urbinati su La Stampa dice che no, 'i figli de na mign***ta sono tutti a destra'".

La polemica più forte, però, ha a che fare con le dichiarazioni di Antonio Tajani: "Assai appropriate, perché il ministro ha evocato la vicenda Calabresi. Apriti cielo: oggi rispondono Benedetta Tobagi, figlia di, su La Stampa e Mario Calabresi, figlio di, su Repubblica, al grido 'lasciate da parte i nostri genitori'. Forse Benedetta Tobagi potrebbe ricordare il clima di distanza, diffidenza e persino un trattamento quasi da traditore che suo padre subiva dalle parti del Corriere della Sera. E Calabresi farebbe bene a ricordare non il delitto, ma il clima in cui questo si collocò. L'appello del 1971 con le migliori firme della cultura italiana che definirono suo padre 'commissario torturatore' per la vicenda Pinelli. Un anno dopo, avvenne l'omicidio".