Libero logo

Paolo Mieli, "il vero autogol di Ricci e Pd"

di Roberto Tortoramartedì 30 settembre 2025
Paolo Mieli, "il vero autogol di Ricci e Pd"

(La7 Maratona Mentana)

2' di lettura

Può la guerra in atto a Gaza avere influenze anche sulle elezioni regionali italiane? Evidentemente sì, visto che il giornalista e saggista Paolo Mieli, ospite della Maratona Mentana su La7, imputa all’effetto Gaza, in negativo, il motivo della sconfitta del Pd e di Matteo Ricci nelle Marche, dove Acquaroli si è confermato governatore.

"Una delle cause del flop di Ricci è che nella seconda parte della sua campagna elettorale ha abbracciato anima e corpo il tema del dramma che stanno vivendo i palestinesi. Un errore in quel contesto elettorale". Sempre lo storico aggiunge: "Il tema Gaza apre un fronte enorme, non ci sono dubbi e nessuno ne dubita. Ma affermare in piena trance agonistica pre-elettorale di voler riconoscere lo Stato della Palestina come primo atto qualora fosse stato eletto governatore delle Marche è stato un vero autogol".

È andata proprio così, Matteo Ricci ha concluso il suo comizio finale con la bandiera della Palestina sul palco, associando il voto alle Marche con quello a Gaza. Spiega sempre Mieli: "Lo ha fatto per intercettare un sentire diffuso". 



Mieli su Ricci e Pd: guarda qui il video di La7 da Maratona Mentana

Per battersi per il riconoscimento della Palestina avrebbe dovuto rimanere a Bruxelles, anche perché le Regioni non hanno competenza sul tema della politica estera nazionale. Da europarlamentare avrebbe potuto fare qualcosa di più concreto. Non solo, Ricci ha anche rimproverato il suo avversario, Acquaroli, di non essersi speso per Gaza in campagna elettorale. Il vincitore ha preferito parlare di Sanità, infrastrutture, temi più circoscritti dei suoi cittadini marchigiani. E alla fine, alle urne ha avuto ragione. Ricci ha anche preso un treno da San Benedetto a Pesaro, definendolo "il treno per Gaza, il treno della vittoria. I nostri avversari hanno una paura fottuta di perdere e fanno bene". Ha cantato vittoria troppo presto.